Credits: Scuderia Ferrari Press Area
L’ultimo weekend di gara prima della sosta estiva si svolge, come di consueto, in quel di Budapest. All’indomani dell’annuncio da parte di Sebastian Vettel del proprio ritiro e nel giorno del 41esimo compleanno di Fernando Alonso, prendono luogo le FP1 del GP d’Ungheria. A terminare in vetta alla classifica dei tempi è Carlos Sainz, seguito da Max Verstappen in seconda posizione e da Charles Leclerc, terzo. I tre sono racchiusi in meno di 3 decimi. Bene McLaren, buona la Mercedes, ma i distacchi sono come sempre abissali rispetto ai due team di testa.
Allo scattare del semaforo verde è il “neo-ritirato” Vettel a scendere in pista per primo, seguito poi da tutti gli altri, eccezion fatta per le frecce d’argento. Per Alfa Romeo, al posto di Bottas, prende parte a queste libere il terzo pilota Robert Kubica. Dopo 4 minuti le Mercedes entrano sul tracciato, ma tornano ai box Perez, Norris e le Alfa. I tempi non sono sicuramente ancora davvero indicativi, ma sul fatto che a contendersi la vittoria del GP d’Ungheria siano ancora solo Ferrari e Red Bull, non ci sono dubbi.
Dopo 10 minuti a comandare è Sainz, seguito a 5 decimi di distanza da Verstappen. Leclerc è “solo” quarto, dietro a Ricciardo, che poco dopo supera anche il campione del mondo in carica in classifica. Il monegasco però non ci sta e dunque fa registrare un tempo, seppur ancora alto, di 471 millesimi più veloce del compagno di squadra. Verstappen si porta invece a 18 millesimi dal rivale per il titolo. Torna poi Sainz davanti, sempre con un distacco minimo: +0.041. Perez si conferma distante dagli altri tre in quanto, al primo vero crono, prende quasi 9 decimi dal primo. Leclerc riprende la leadership per 3 decimi, risponde Super Max, ma per nove millesimi non lo raggiunge.
Resiste nel frattempo Ricciardo in terza, impressionante come si trovi più avanti del pilota numero 11 della Red Bull nonostante un mescola di svantaggio (media Ricciardo – soft Perez). La lotta tra Ferrari e Red Bull continua, con Perez che si avvicina, Sainz che si porta davanti, ma viene di nuovo superato dal compagno di squadra. Dietro fa bene Ocon, sesto e Albon nono. Le Mercedes sono lontane, in settima e ottava, ad oltre 2 secondi. Norris invece non ha fatto segnare alcun tempo, ma non si hanno notizie del perché. Verstappen gira nuovamente e si migliora, ma non si avvicina troppo a Leclerc: 244 millesimi di distacco, 1 solo da Sainz terzo.
Giunti alla mezzora, circa metà dei piloti sono in pista, con l’altra metà ai box. Esce finalmente Norris, che fa subito registrare il settimo tempo, dietro a Schumacher. Hamilton, poco dopo, riesce ad avvicinarsi al duo Red Bull – Ferrari mettendosi quarto, mentre Russell addirittura si mette dietro al solo Leclerc. A 25 minuti dalla fine tornano in pista le Ferrari, mentre le Red Bull sono ferme in pit. Sainz torna a farsi sentire, riportandosi primo a un decimo e mezzo dal numero 16 del Cavallino. Verstappen poi torna sul circuito per mettersi a dettare il passo, scendendo per la prima volta sotto l’1’19”, rifilando 382 millesimi al pilota Madrileno.
Mancano meno di 15 minuti al termine, Leclerc si migliora e si porta secondo, avvicinandosi a Verstappen ma rimanendogli a 159 millesimi di distanza. Il botta e risposta continua, Sainz registra nuovamente il miglior crono, più veloce di poco più di un decimo rispetto al pilota numero 1. I distacchi tra i bibitari e le rosse sono sempre veramente minimi, il che fa sperare di poter avere una bella lotta, soprattutto in qualifica. La McLaren, con Norris in particolare, sorprende: il britannico è quarto, l’unico a non avere un distacco esagerato dai primi tre. Negli ultimi minuti non cambiano le gerarchie in quanto, Perez a parte, i piloti passano alla simulazione di passo gara.