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Miami, una delle città più suggestive al mondo. Conosciuta a livello globale per la meravigliosa location, il clima e il calore del popolo americano. Da quest’anno, tappa del Gran Premio di Formula 1. La scorsa domenica abbiamo potuto vedere l’agguerritissimo Max Verstappen spuntarla sul rivale d’infanzia Charles Leclerc dopo una gara che ha sia lasciato di stucco, sia fatto addormentare gli spettatori in alcune parti. Non è il circuito più noioso della terra, sia chiaro: il Paul Richard è imbattibile. Di solito è Monaco ad essere definito noioso per via dell’impossibilità nel superare, ma la storia che c’è dietro e la fama lo salvano sempre.
Lo Zio Sam con il suo GP in realtà ha portato qualche sorpresa. La gara tra Max e Charles è stata combattuta. Nonostante Verstappen abbia preso il comando della gara già dall’inizio, la safety car ha riavvicinato i piloti e ha dato un po’ di spettacolo. Anche le retrovie non hanno lasciato a desiderare, con un sacco di penalità inferte a Alonso e altri, fatto che ha portato Lance e Albon a punti. Anche Albon ha dato il suo contributo nella follia statunitense scommettendo con il suo team una tinta ai capelli nel caso di punti. Visto che questi sono arrivati, Albon ha tenuto fede alla scommessa.
Il circuito, che aveva fatto molto discutere i fan di tutto il mondo, si è rivelato godibile. In molti lo hanno paragonato alla versione trash di Monaco e al figlio informe di Baku e Jeddah con una spruzzatina di Yas Marina; in realtà ha offerto tratti molto veloci e zone più lente che hanno permesso agli spettatori di ammirare le monoposto quasi come se fosse una parata. La gara ha messo a dura prova i piloti, fradici alla fine del GP e stremati a livello fisico. Certo, le temperature della Florida non hanno aiutato. Sembra quasi che gli USA volessero a tutti i costi monopolizzare l’attenzione facendo qualcosa non in grande…di più!
Non si possono neanche più contare i meme prodotti dal web sul GP Miami e le idee dello Zio Sam. L’ilarità suscitata non è nata per il circuito stesso, ma per tutto quello che gli ruota attorno. La più criticata tra le modifiche paesaggistiche, se così vogliamo definirla, è quell’orribile “laghetto” riempito con yacht. Il problema di questo mini Monaco? Non c’è acqua ma teloni con texture in bassissima risoluzione. In sostanza, per 2000 dollari puoi comodamente seguire la gara da uno yacht appoggiato su un telo in modo sia da vedere la gara (male visto che si trova in uno dei tratti più veloci) sia ricordarti di quanto devi essere ricco (o stupido) per buttare soldi in questo modo. Fortunatamente erano ben pochi gli spettatori su questo pseudo lago. La posizione del circuito e la conformazione, a parte la zona lago, sono in realtà perfette per la visuale.
Il GP di Miami infatti si sviluppa intorno all’Hard Rock Stadium, dove in molti hanno potuto seguire il GP dalle terrazze panoramiche di questo stadio; tutti gli altri hanno preferito le classiche tribune a terra che, come accennato sopra, in alcuni punti hanno le monoposto a poco più di 5 metri con un passo decisamente lento. Certo, non saranno tribune spettacolari come l’ingresso in stadio in Messico ma di certo sono ben piazzate e il pubblico ne è rimasto piacevolmente sorpreso.
Una delle note dolenti del GP di Miami è sicuramente la presenza eccessiva di VIP e il tempo a loro dedicato. Non solo durante la gara le telecamere hanno spesso puntato i VIP negli unici momenti di vero duello, ma il post gara è uno dei più vergognosi di sempre. Si passa da Michelle Obama che ha assistito al GP ed è rimasta sulle sue senza dare molto nell’occhio a Willy T Ribbs. Questo personaggio è legato al mondo dell’automobilismo data la presenza nel campionato Indicar 500 e alcune esperienze negli anni 80 sulle monoposto F1. Willy ha definito Sainz un bambino, ha sbagliato il nome di Leclerc chiamandolo Chuck e ha discusso con lo stremato Verstappen di box: il figlio dello Zio Sam in tutto e per tutto. Anche altri VIP erano presenti alla gara. Tra tutti Michael Douglas che ha addirittura firmato il ruotino della pole position in qualifica di Leclerc. Erano presenti anche Beckham, Michael Jordan, l’immancabile Serena Williams, George Lucas e molti altri. L’intero post gara è stato dedicato a loro, non ai piloti.
Cosa non può mancare in una competizione sportiva negli Usa? Mostrare a tutti che sei il miglior Paese della Terra facendo tutto in grande. Non è passato un B-2 Spirit sopra il circuito come è solito per il Super Bowl ma la trovata è stata tra il geniale e il ridicolo. Max Verstappen ha raggiunto il podio a bordo di una golf car scortata da due poliziotti sulle loro grosse e classiche moto piene di luci, mentre Sainz e Leclerc (terzo e secondo posto) sono rimasti ad aspettarlo per svariati minuti al podio; un po’ come Mattarella che aspetta l’arrivo del pullman della Nazionale per la vittoria agli Europei dopo il tour di Roma. Per non farsi mancare niente, Verstappen, Sainz e Leclerc hanno dovuto indossare un elmetto da quarterback NFL di football americano a mo’ di corona targata Pirelli. Fuori luogo? In realtà no, anche Putin aveva optato per un elmetto fatto in casa, un tipico colbacco russo. Lo rivedremo mai? Per una decina di anni direi di no.