Credits: Red Bull, Press Area
Sabato di qualifiche che inizia con l’annuncio di una serie di modifiche apportate alla pista statunitense, tra cui nuovo asfalto gettato nella zona di ingresso e d’uscita in curva 17, dove sono stati riscontrati problemi legati allo sfaldamento del manto stradale.
Oggi, il momento della verità anche per Red Bull, Ferrari e, soprattutto Mercedes, dopo il primo tempo di ieri in FP2 firmato da George Russell. Il team di Stoccarda spera infatti di poter ripartire dall’appuntamento a stelle e strisce per rientrare nella corsa mondiale.
Red Bull e Ferrari sono chiamate a recuperare terreno dopo le disavventure di ieri durante le prove libere: l’incidente di Sainz, finito contro le barriere, e il principio di incendio sulla monoposto di Verstappen hanno infatti pregiudicato la performance delle due scuderie nella giornata di venerdì. E, su un nuovo e insidioso tracciato, ogni metro percorso conta.
Nel quadro di una Miami in vena di festa, ha dunque inizio il primo sabato di gara della storia in Florida.
Tra i primi a scendere in pista, il campione del mondo in carica, Verstappen, che detta il passo con settori fucsia. Subito dietro di lui, il ferrarista Leclerc, poi Perez. In queste prime fasi della sessione, il Cavallino monta gomma soft su entrambe le vetture, che però sembra avere un rendimento inferiore rispetto alla media sfruttata dalla Red Bull numero 1, che si prende con una certa facilità la prima piazzola provvisoria.
Non manca poi la prima bandiera rossa della giornata, quando mancano 45 minuti alla bandiera a scacchi, causata dall’impatto contro le barriere della monoposto guidata da Ocon, che sbatte nello stesso punto in cui ieri Sainz è stato autore dell’errore che ha messo fine alla sua sessione di prove libere. Il lato sinistro della Alpine subisce danni significativi.
Dopo lo stop, si riscende in pista per gli ultimi 30 minuti di sessione. Parte subito forte Bottas, che si prende la terza posizione su gomma morbida, seguito da Sainz e un velocissimo Mick Schumacher. Si fa vedere anche Alonso, che si porta tra i primi cinque della griglia, davanti all’altro alfiere Haas, Magnussen. Un po’ nell’ombra le due Mercedes su gomma media, che scendono in ottava e undicesima posizione con Russell e Hamilton rispettivamente.
A circa quindici minuti dalla fine, torna in testa con un colpo di reni Charles Leclerc, che infilando due settori fucsia consecutivi, strappa dalle mani del rivale olandese il tempo più veloce, ma monta ancora la soft, contro la media della Red Bull.
Si riprende Mercedes su gomma morbida, segnando il quarto e il quinto tempo. Occhi puntati sull’ala anteriore della vettura anglo-tedesca, che flette particolarmente sul dritto. Da ricordare che qui i tecnici delle Frecce d’Argento hanno portato numerosi aggiornamenti, tra cui un nuovo fondo e, appunto, nuove ali.
McLaren e Williams si riprendono negli ultimi minuti a disposizione con l’abbassarsi della temperatura dell’asfalto di quattro gradi e una pista più gommata.
A pochi minuti dalla fine, è Perez ad avere la meglio, staccando il compagno di circa 3 decimi.
Fiato sospeso per Verstappen, che, tentando di riprendersi la leadership, sale con troppa aggressività sul cordolo e rischia l’impatto contro le barriere. Fortunatamente, l’olandese puù ripartire senza problemi.
Il messicano chiude in prima posizione, seguito da Leclerc e da Verstappen. In quarta posizione, Alonso; quinto Vettel, sesto Schumacher. Chiudono la top ten, Sainz settimo, Albon nono e Norris decimo. Solo 15esimo Hamilton e 17esimo Russell.
Tutti i tempi di questa FP3: