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Deluso e contrariato, Lewis Hamilton ha criticato la sanzione di 10 secondi ricevuta al Gran Premio del Messico per essere uscito di pista nel duello con Max Verstappen; secondo Martin Brundle, che ha analizzato l’incidente nel podcast The F1 Show di Sky F1, la penalità era la decisione giusta da prendere. L’ex pilota britannico ha però riconosciuto che “altri non sarebbero stati d’accordo” con la sua opinione.
Dopo una bagarre iniziale a quattro, Hamilton e Verstappen hanno riacceso il duello al sesto giro. L’olandese ha tentato l’attacco all’interno di curva 1, con i due fianco a fianco nella chicane. La manovra ha costretto Verstappen a tagliare sull’erba e rientrare in pista in terza posizione, davanti all’inglese.
Alla curva 4, Hamilton ha provato il contrattacco all’esterno, ma ha bloccato l’anteriore destra finendo fuori pista. È poi rientrato davanti alla Red Bull, favorendo il sorpasso di Oliver Bearman su Verstappen per il quarto posto. Il rientro del britannico non è però piaciuto ai commissari della FIA, che gli hanno inflitto una penalità di 10 secondi per aver guadagnato un vantaggio. Alla fine Hamilton ha chiuso ottavo, lamentandosi della decisione e accusando la Federazione di “doppio standard” nel giudicare gli episodi in pista.
Brundle ha affrontato le proteste di Hamilton, spiegando la sua visione dei fatti. L’ex pilota di Formula 1 ha raccontato perché riteneva che i commissari avessero preso la decisione giusta, sia nel penalizzare Hamilton, sia nel sanzionare Verstappen per la battaglia precedente. “Penso che si tratti di due incidenti separati in curva 4“, ha iniziato Brundle. “Per me, Max aveva fatto abbastanza per conquistare la curva, perché al punto di corda doveva trovarsi affiancato allo specchietto di Lewis. In realtà, era leggermente davanti al suo asse anteriore, quindi la curva era sua. A quel punto aveva diritto a seguire una normale traiettoria di gara. Ha vinto quella curva”.
“In una chicane, di solito si valuta in base alla prima curva, anche se a volte si considerano anche il secondo e il terzo punto di corda. Ma generalmente è la prima a determinare chi la conquista e, di conseguenza, chi probabilmente vince la chicane. Ora, si è buttato dentro? È stato troppo ottimista? Questo è scritto nel regolamento, ed è qui che serve un arbitro per decidere. Si potrebbe semplicemente chiamare corsa automobilistica: naturalmente, per superare qualcuno bisogna buttarsi all’interno. Quindi penso che sia una zona grigia“.
“Nel complesso, Lewis ha lasciato un po’ la porta aperta e Max ne ha approfittato, restando sotto controllo, senza bloccare le ruote anteriori. Ha quindi conquistato la curva e aveva diritto di traiettoria. Alla fine, non avrei dato una penalità a Max per quell’episodio. Poi lui dirà:’ Ho dovuto tagliare sull’erba alla curva 3 perché Lewis mi è arrivato all’interno’. Si può discutere se Hamilton abbia quindi conquistato la curva 2 affiancandosi. È molto difficile da spiegare, ma queste sono le linee guida. Sono piuttosto sicuro che Max le conosca almeno quanto qualsiasi altro pilota, se non meglio“.
“In curva 4, Lewis… non so perché non vadano tutti semplicemente dritti lì, a dire il vero. Seguono quella piccola via di fuga, tornano indietro all’uscita per non ottenere un vantaggio duraturo. Non capisco perché si preoccupino di fare le curve 4 e 5, che sono davvero lente, quando quella scorciatoia sembra così comoda. Lewis non ha seguito il percorso corretto, ha ottenuto un grande vantaggio e non si è davvero preoccupato di rallentare e restituire la posizione, o anche solo cento o duecento metri. E quindi, a meno che non ci siano circostanze attenuanti, quella deve essere una penalità di 10 secondi, non di 5“.
La posizione di Brundle ha ricevuto l’approvazione del campione del mondo 1997 Jacques Villeneuve, impegnato come opinionista per Sky F1 in Messico. “Penalità meritata“, ha detto, infliggendo un ulteriore colpo a Hamilton. “Sembra dura, 10 secondi, ed è tanto in una gara come quella, ma il problema è che non poteva restituire la posizione a Max, ovviamente. Se non avesse tagliato la pista, avrebbe comunque perso una o due posizioni, dato quanto era andato largo. Il problema è che è uscito con 100 metri di vantaggio e li ha mantenuti. È un enorme vantaggio sull’intero gruppo, non solo in termini di posizione guadagnata. Quello è stato il vero problema. Inoltre non ha nemmeno provato a rallentare un po’“.
Verstappen è poi salito sul podio insieme a Lando Norris e Charles Leclerc. L’olandese è ora a soli 36 punti dal nuovo leader del Mondiale Piloti, Norris, con ancora quattro Gran Premi e due Sprint da disputare.