Credits: Red Bull Content Pool
Come da previsioni la giornata sull’asciutto di ieri si è confermata solo una parentesi nel fine settimana a Suzuka. Difatti in Giappone la pioggia è tornata protagonista facendo di questo il secondo GP consecutivo sul bagnato. Oltre alle condizioni, vi è da annotare l’ultima novità prima dell’inizio della corsa inerente alla partenza dalla pit lane per Gasly data la sostituzione di alcuni elementi sulla propria macchina.
Le circostanze hanno obbligato le squadre a montare le intermedie, mentre la Direzione Gara ha scelto di dare il via con la classica partenza da fermo nonostante l’abbondante acqua alzata dalle vetture. Allo spegnimento dei semafori Leclerc e Verstappen hanno dato subito vita a un bel duello dove a spuntarla è stato quest’ultimo, merito di una gran staccata in curva 1.
Alle spalle, Sainz, dopo aver perso la posizione su Perez, è stato protagonista di un incidente che lo ha costretto ad uscire dai giochi. Come lui ma per motivi diversi, anche Albon ha dovuto parcheggiare la sua Williams a bordo pista. A tutto ciò è conseguito l’uscita immediata della safety car. Si è aggiunta infine la visibilità praticamente nulla denotata che ha poco dopo portato allo sventolamento della bandiera rossa. Fra gli episodi del primo giro vanno annotati quello di Vettel a contatto con Alonso, quello di Zhou e quello di Gasly alle prese col cartellone colpito dallo spagnolo pochi istanti prima.
Per la ripartenza del GP la Federazione ha optato per una rolling start dietro safety car per le 07.50, per decidere in un secondo momento di sospendere la procedura. Solo dopo un’altra ora i commissari hanno dato l’okay (con le medesime premesse). E dopo qualche giro per testare le condizioni di visibilità e del tracciato, la gara ha avuto di nuovo il via.
A giocare subito il jolly dell’intermedia sono stati Vettel e Latifi fermandosi con intelligenza anzitempo, poi Norris. Alla successiva tornata a cascata sono entrati in pit lane tutti gli altri; con il solo ad aspettare Schumacher nella speranza di una safety car che lo avrebbe potuto aiutare.
Le battaglie in pista hanno riguardato anche Hamilton ed Ocon. Con il primo che le ha tentate tutte nel cercare di superare l’Alpine, tuttavia non riuscendoci. Nel frattempo il suo compagno di squadra ha intrapreso una rimonta che lo ha portato fino all’ottava. Il degrado delle gomme ha obbligato alcuni a fermarsi nuovamente, quali il cinese, Stroll, Gasly e Tsunoda. Come loro, anche Alonso ha scelto dopo poco di montare un’intermedia fiammante.
Con questa mescola lì davanti, il ritmo di Leclerc non è stato all’altezza delle Red Bull. Tanto che dopo appena dieci giri il monegasco si è ritrovato a 12 secondi dall’olandese, con il distacco che è continuato a crescere fino a fine GP toccando i 27 secondi. La fatica ha implicato la nascita di una lotta accesissima con Perez per il secondo gradino del podio. Vinta infine dal messicano per via di una penalità di 5 secondi, imposta alla Ferrari #16 a causa di una uscita di pista all’ultima curva.
Ma sotto podio si accende la discussione più grande: Max è già campione del mondo per la seconda volta? Ciò a causa della confusione del punteggio. La gara si è conclusa dopo appena 29 giri, non è stato completato così il 75% del totale. Ma questa è stata corsa sotto minutaggio e portata fino alla bandiera a scacchi, e per la FIA equivale ad un GP svoltosi nella sua interezza. Nella nota pubblicata si specifica come il punteggio ridotto venga applicato solo in casi in cui la gara non venga ripresa dopo una bandiera rossa.
TOP 10:
Verstappen
Perez + 27.066
Leclerc + 31.763
Ocon + 39.685
Hamilton + 40.835
Vettel + 46.358
Alonso + 46.369
Russell + 47.661
Latifi + 70.143
Norris + 70.782