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Il Gran Premio dell’Azerbaijan ci ha regalato una domenica di emozioni e qualche sorpresa. Sul circuito cittadino di Baku, Max Verstappen si conferma una volta di più padrone della categoria, mentre dietro di lui è stata battaglia tra outsider e big in difficoltà. Come da tradizione, ecco le nostre pagelle del GP dell’Azerbaijan, tra promossi, rimandati e bocciati.
Semplicemente il più forte. Partenza pulita, gestione impeccabile, ritmo insostenibile per chiunque. Fa sembrare facile quello che facile non è. Baku è una pista da lupi, lui ci passeggia come fosse al parco.
L’inglese porta la Mercedes sul podio e lo fa con intelligenza. Non sbaglia nulla, né in qualifica né in gara. È diventato il vero punto di riferimento del team. Forse non aveva la macchina per impensierire Verstappen, ma il secondo posto vale oro.
La Williams sul podio? Suona quasi come fantascienza, ma lo spagnolo l’ha resa realtà. Lucido, preciso, concreto: il Sainz di Baku è un pilota che non sbaglia nulla e porta a casa il massimo. Una delle sue migliori gare in carriera.
Finalmente una gara consistente. Il giovane italiano mostra maturità, ritmo e coraggio. Non sarà ancora ai livelli dei primissimi, ma cresce a vista d’occhio. Mercedes ha fatto bene a puntarci.
Sta entrando nel ruolo. Con la Racing Bulls porta a casa punti e convinzione, segno che il talento c’è. Gli manca ancora la cattiveria nei momenti caldi, ma il passo è incoraggiante.
Alti e bassi, come spesso accade. La macchina non l’ha aiutato, e lui non ha trovato sempre la zampata giusta. Sufficienza meritata, ma serve di più per emergere.
Il sette volte campione prova a tirar fuori il massimo dalla Ferrari, ma la Rossa non lo segue. La sua esperienza lo porta a limitare i danni, però la sensazione è che sia costretto a correre in difesa. Non è per questo che ha scelto Maranello.
Una Ferrari anonima trascina con sé un Leclerc irriconoscibile. Ci prova, ma resta nel traffico senza mai trovare il guizzo. Baku avrebbe dovuto rilanciarlo, invece lo lascia con tante domande e poche risposte.
Troppi errori, poca incisività. Il talento non si discute, ma la gara di oggi è stata opaca. Con un po’ più di coraggio poteva sfruttare gli episodi, invece si è fatto scivolare la corsa tra le dita.
Fine settimana da dimenticare. Errori, contatti e prestazione mai convincente. La McLaren non era da vittoria, ma lui non ha mai avuto ritmo. Un passo indietro rispetto alle ultime uscite.
Macchina perfetta, strategia solida, Verstappen che detta legge. Tsunoda in difficoltà, ma il risultato di Max basta e avanza.
Il podio di Sainz è un’impresa. Il team sta trovando identità e solidità.
Ancora lontana dalla lotta che conta. Leclerc e Hamilton senza armi, e il Cavallino arranca in un campionato che sembra scivolare via.
Giornata storta, troppo. Norris e Piastri sprecano occasioni e non danno la scossa.
Un GP che conferma le gerarchie: Verstappen e Red Bull avanti, Mercedes e Williams in crescita, Ferrari in affanno. La stagione è ancora lunga, ma la sensazione è che per il Cavallino serva più di un miracolo. Per gli altri, invece, la speranza resta viva.