© Red Bull Press Area
La sessione di qualifica del GP Austria 2023 di Formula 1, più che per l’ennesima pole di Max Verstappen e il ritorno alla competitività delle Ferrari, con Leclerc e Sainz in seconda e terza posizione, sarà ricordata per gli innumerevoli giri cancellati ai piloti a causa del superamento dei track limits.
In occasione delle sole qualifiche, valide per la corsa, sono stati ben quarantasette i giri depennati agli assi del volante per aver oltrepassato la linea bianca che delimita la pista, nelle ultime curve del Red Bull Ring. Nonostante la conquista della pole position, uno dei piloti che si è maggiormente lamentato di questa situazione è stato Max Verstappen.
L’insofferenza dell’attuale campione del mondo in carica è stata esposta nell’intervista post-qualifiche del GP Austria. Anche Max, infatti, ha superato i track limits della pista sia in Q1 che in Q2. E quindi, è stato penalizzato.
“Credo che quella del Red Bull Ring sia una delle peggiori piste per quanto riguarda i track limits – ha sottolineato il pilota della Red Bull – Bisogna anche tenere conto che, soprattutto verso la fine della sessione, gli pneumatici si surriscaldano e non sono più agili come all’inizio. Tra decompressioni, sottosterzo, se fai un piccolissimo errore, l’auto tende subito a uscire e in niente superi il limite della linea bianca. Sembrava che oggi corressero dei dilettanti guardando la quantità di giri veloci che sono stati cancellati. Non è stata fatta una bella figura oggi“.
Non sarà facile trovare un compromesso. Soprattutto tenendo conto che il campionato di Formula 1 condivide tante pista col Mondiale di MotoGP, e le due categorie spesso vogliono cose diverse. Secondo il pilota della Red Bull una soluzione ottimale sarebbe quella di utilizzare una linea bianca più larga, in modo che possa risultare più evidente ai piloti.
“Già su alcune piste abbiamo adottato adottato come soluzione una linea bianca più ampia da usare come track limits. E questo è stato di aiuto. Forse è qualcosa del quale si potrebbe parlare – ha sottolineato Verstappen – Fortunatamente ci siamo sbarazzati di quegli stupidi cordoli gialli nella maggior parte dei casi perché erano utili solo a distruggere il fondo delle monoposto. Il problema si potrebbe facilmente risolvere mettendo della ghiaia vicino ai bordi della pista ma, come detto in precedenza, non è una soluzione che quelli delle due ruote accetterebbero. È qualcosa di cui parleremo di nuovo nella riunione dei piloti e forse, riusciremo a trovare una soluzione“.
Non solo Verstappen. Anche Charles Leclerc, che ieri si è fermato ad appena una manciata di centesimi dal pilota della Red Bull, si è lamentato del problema dei track limits. Anche se al monegasco non è stato cancellato nemmeno un giro in qualifica, il ferrarista ha ammesso che si stia parlando di un vero problema. Soprattutto considerando che passandoci sopra, i piloti non sentono alcuna vibrazione che possa indicare loro il varcare la linea bianca.
“Io preferirei tornare all’utilizzo del cordolo bianco e rosso almeno riesci a sentire bene che ci stai salendo con la vettura – ha sottolineato il conferenza stampa anche Leclerc – La linea bianca è una soluzione solo visiva. E come abbiamo detto prima, a certe velocità abbiamo difficoltà a vederla. Mentre con un cordolo puoi effettivamente sentire dove sei.
Sono completamente d’accordo con Max, su tutto. Questa pista è particolarmente insidiosa, specialmente la curva 10. Credo che le immagini registrate dalla telecamera del casco siano molto rappresentative del problema, di quello che noi piloti vediamo. E non vediamo affatto le linee bianche. Spero che possa aiutare a capire come per noi siamo impossibile giudicare quanto effettivamente ci troviamo vicino o sulla linea del track limits“.
Dello stesso parere è anche Carlos Sainz: “È molto difficile giudicare se ci troviamo all’interno o fuori i track limits visto che non vediamo esattamente dove sono i nostri pneumatici. Non è possibile nemmeno sentire la linea bianca, ma se ne avessimo la possibilità questo potrebbe aiutarci a giudicare la nostra posizione – ha rammentato lo spagnolo – Recentemente, la FIA è stata molto più aperta a collaborare e cooperare coi piloti per trovare una soluzione. Vi chiederete. Allora perché non si è fatto niente? Semplicemente perché non abbiamo trovato una soluzione. Ed è quello che dovremo fare in previsione del prossimo anno“, ha concluso.