Credits: @FIAFormula3 (Twitter)
A distanza di poco più di un mese dall’esordio stagionale, la Formula 3 è approdata al circuito del Santerno per correre il suo secondo GP, dove a farla da padrona ci si è messa anche la pioggia. In Emilia Romagna questo non ha impedito comunque di vedere tanta azione in pista, con tanto di due gare rocambolesche.
La presenza di tanti piloti competitivi si rispecchia in classifica. Nel vertice di quella piloti Leclerc e Martins sono appaiati entrambi a trentasei, ma dietro di loro Stanek, Crawford ed Hadjar si trovano rispettivamente a trentatré, trentadue e trentuno punti. Il buon fine settimana della Prema la porta a superare la Art Grand Prix e di allungare a ottantacinque creando un divario di venti punti con il team francese. Ma per arrivare a ciò cosa sarà successo?
Con la classica inversione dei primi dodici a partire dal palo ci si è messa la Van Amersfoort di Colapinto. L’argentino, nonostante una buona partenza che gli aveva permesso di mantenere la posizione, al quarto giro si era ritrovato a dover cedere il passo al poco più veloce Collet. E solo quasi al termine della corsa il classe 2003 di Buenos Aires si è ripreso la testa portandosi a casa il bottino più grande di giornata.
Nella lotta per le posizione più ambite del podio un gran lavoro lo aveva fatto Hadjar con grandi sorpassi. Fra cui anche ai danni di un Maini a cui poco dopo sarebbe stato combinato un drive through per la posizione di partenza al di fuori dei limiti della casella. Questo almeno fino all’ultimo giro, quando entrando in contatto con la MP del brasiliano i suoi sforzi sono stati gettati via.
Per le Prema invece la Sprint ha costituito un’altra gara non semplice. Con il solo Crawford ad aver chiuso all’interno dei primi dieci (più precisamente terzo); mentre sia Bearman che Leclerc seppur per motivi differenti si sono ritrovati in difficoltà. Si aggiungono alla narrazione i numerosi contatti ed errori dei piloti che hanno prodotto una gara piuttosto spezzettata.
Maloney partito dalla pole position si è trovato già nel primo giro a desistere a Collet ancora protagonista. Così come anche Colapinto (e Smolyar) capaci all’avvio di guadagnare più di dieci posizioni al via. Successivamente il pit stop però li ha riportati in fondo. La corsa è stata nuovamente in mano a Maloney, fino a quando alla ripartenza dalla Safety Car il pilota delle Barbados alla Rivazza non ha perduto la vettura.
L’inconveniente ha aperto la strada al duello fra Stanek e Bearman per la prima posizione, in cui ad aver avuto la meglio è stato l’inglese. Questa la situazione fino alla penultima tornata con le coperture usurate il ceco non ha preso il sopravvento. Una crisi di gestione che all’ultimo giro è stata coronata dal contatto con Saucy, valsogli una penalità di venti secondi che ha scaraventato alla diciassettesima piazza. E che ha permesso però ad Hadjar di prendersi il gradino più basso del podio.
Se le Rosse al sabato non avevano particolarmente brillato (se non per il terzo posto di Crawford), alla domenica è andata decisamente meglio. Dove si sarebbe potuto auspicare addirittura per le tre monoposto in Top5 se non fosse stato per l’errore di Bearman. Ciononostante la squadra italiana si è potuta consolare con ancora l’ottima prestazione dell’americano finito al secondo posto e della favolosa rimonta di Leclerc, che dalla ventunesima casella è arrivato fino in quarta.