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Avevano fatto tanto discutere nel finale della stagione passata: i cerchi forati torneranno a far parlare di loro anche in avvio di campionato 2019 visto che, secondo le ultime indiscrezioni, saranno confermati da Mercedes ed adottati anche dal team Red Bull.
Una soluzione quasi impercettibile, ma che aveva alzato un grosso polverone in quanto molto border-line, a tal punto che Mercedes, per non rischiare cattive sorprese, aveva deciso di chiuderli nelle tappe americane di Città del Messico, Texas ed Interlagos, dopo averli introdotti dal Gran Premio del Belgio.
Una volta conquistato il titolo mondiale, per l’ultima tappa stagionale Mercedes ha deciso di tornare ad aprirli, consapevole che anche un eventuale reclamo non avrebbe compromesso la stagione. A dir il vero quella di Mercedes è stata una precauzione visto che già in precedenza prima la FIA, poi i commissari di Città del Messico avevano dato parere positivo circa la regolarità di essi.
Ricordiamo che per essere considerati legali, eventuali fori all’interno dei cerchi devono avere un impatto esclusivo sulla gestione degli pneumatici (Mercedes cercava di convogliare più aria calda sul cerchio per ottimizzare i tempi di warm up) e nessun effetto aerodinamico.
Dopo che la diatriba si è conclusa senza responsi negativi da parte della Federazione, un secondo team parrebbe aver incentrato il proprio progetto su un sistema molto simile a quello attuato da Mercedes nella seconda parte del 2018, stiamo parlando di Red Bull.
Secondo le indiscrezioni arrivate da Milton Keynes, la RB15 è stata progettata con i mozzi forati, proprio come la prossima arma della Mercedes. Sarà ancora polemica? I responsi dopo le presentazioni.