Credits: Scuderia Ferrari Press Area
L’emergenza Coronavirus ha costretto Liberty Media e la FIA a prendere decisioni radicali. Hanno rivoluzionato il calendario 2020 e hanno posticipato il cambio regolamenti 2021 al 2022, ma ciò potrebbe non bastare.
Infatti, la crisi sanitaria avrà certamente un forte impatto economico sul mercato della Formula 1, così come nel resto del mondo. Per questo motivo, i vertici stanno lavorando duramente per ridurre le spese future. Questa settimana sono state confermate una serie di misure finalizzate ad aiutare la sopravvivenza dei team più piccoli; ma ci sono ancora numerose questioni da chiarire.
Molte sono le proposte che la Formula 1 sta prendendo in cosiderazione per risparmiare. Una della opzioni da esplorare è quella di congelare lo sviluppo dei motori, affinché quelli attuali vengano utilizzati anche per i prossimi anni. In questo modo, i produttori risparmierebbero sui costi di ricerca e sviluppo mentre i team clienti pagherebbero le power unit a dun costo inferiore. Inoltre, un’altra proposta potrebbe essere quella di posticipare ulteriormente i regolamenti previsti originariamente per il 2021 al 2023.
Ovviamente, queste misure drastiche dovranno essere concordate anche dalle sqaudre, che si impegneranno ad agire pensando al bene della Formula 1 e non solo ai propri interessi personali.
I team hanno programmato un incontro in videoconferenza lunedì 6 aprile per discutere circa il limite di budget. I team più piccoli, guidati da McLaren, richiederanno di abbassare drasticamente il budget cup attuale. Tuttavia, vi è il timore che questa soluzione possa gravare solo sui top team, costringendoli così ad una serie di licenziamenti in un momento molto difficile.
Dall’altra parte, invece, la Ferrari proporrà di limitare le modifiche alle vetture e ai motori per risparmiare, ma senza stabilire un tetto fisso. Una soluzione che però si scontra con l’anima più vera della Formula 1 fatta di ricerca, sviluppo e competizione.