© Scuderia Ferrari, Press Area
Modifiche in previsione per il futuro della Formula 1. Proprio in occasione del Gran Premio di Cina appena trascorso, terzo appuntamento del Mondiale 2018, durante la gara si è registrato il quinto unsafe release dell’anno. Protagonista dell’ennesimo fattaccio è stato Stoffel Vandoorne, mandato in pista dalla McLaren nonostante una gomma non fosse stata avvitata a dovere.
Questa situazione ha messo in allarme la FIA e in particolar modo il direttore di gara Charlie Whiting che, dopo aver aperto un’inchiesta sui pit stop, ha deciso di rivedere alcune soluzioni per diminuire sensibilmente il numero di unsafe release.
“Credo che potremmo introdurre nuovi espedienti per migliorare alcune cose e diminuire la possibilità d’errore – ha dichiarato il Racing Director ai colleghi di motorsport.com – Abbiamo la necessità di analizzare tutto, capire dove intervenire affinché la vettura venga rilasciata solo in condizioni di sicurezza“.
In particolar modo la Federazione Internazionale starebbe pensando di introdurre una nuova tipologia di pistole da utilizzare per i pit stop che presentino due sensori, uno per garantire la buona riuscita di avvitamento del dado e uno per controllare la posizione nel caso non sia stato inserito correttamente: “Usando due sensori che indicheranno all’operatore se le operazioni siano andate a buon fine potremmo avere risultati migliori “.
Sull’argomento si è già avventurato anche Bob Bell, direttore tecnico del team Renault Formula 1, convinto che i sensori dovrebbero essere non solo essere resi obbligatori per regolamento a partire dal 2021. Whiting però sembra avere un’opinione diversa da quella dell’ingegnere irlandese: “Non credo che dovremmo arrivare al punto di standardizzare i sensori ma fare in modo di studiare un sistema che possa non permettere all’operatore di dare l’OK al rilascio della vettura se non saranno soddisfatte entrambe le condizioni“, ha concluso.