Formula 1, McLaren non interessata nel convertire la ART nel suo Junior Team
La Federazione Internazionale ha recentemente aperto un bando volto alla selezione di un nuovo team di Formula 1, una mossa strategica che inevitabilmente ha portato all’innescarsi di molte indiscrezioni riguardanti i nomi degli eventuali candidati. Secondo il giornalista britannico Adam Cooper, uno dei papabili per un posto in Formula 1 potrebbero essere quelli della ART Grand Prix, team francese di GP2 che tra i suoi proprietari vede il figlio del presidente FIA, Nicolas Todt. Proprio a inizio stagione, la scuderia che milita nella serie cadetta si è legata alla McLaren per una partnership sportiva che potrebbe spingere verso collaborazioni ben più importanti.
La ART Grand Prix corre in GP2 con la livrea della scuderia di Woking in funzione della presenza in squadra di una delle punte di diamante dei vivaio McLaren, il belga Stoffel Vandoorne, accompagnato dal giapponese Nobuhara Matsushita, supportato dalla Honda partner tecnico proprio della McLaren. In questo senso, la ART potrebbe partire da favorita per strappare alla FIA un posto in Formula 1 e non solo per il cognome di uno dei proprietari. Nel caso, effettivo, che il team francese fosse uno dei candidati, ART potrebbe appoggiarsi a McLaren e a Honda per la fornitura delle componenti come power unit, trasmissione, sospensioni e parte elettronica andando a ulteriormente stringere il rapporto che già lega i due team, un po’ sullo stile di quello che unisce la Ferrari con la Haas Racing. Eppure, le ultime indiscrezioni porterebbero in tutt’altra strada.
La McLaren ha negato categoricamente la possibilità che possa aiutare la ART a sfondare in Formula 1 con l’intenzione che il team francese si trasformi nel suo Junior Team: «Si sta parlando solo di speculazioni, non è qualcosa del quale stiamo parlando o del quale parleremo in futuro», ha sottolineato un portavoce del team di Ron Dennis.
Eleonora Ottonello
@lapisinha