Formula 1, Manor: il fisco britannico contro il ritorno

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Mentre a Melbourne sono arrivati i materiali della Manor con logo Marussia, vista l’impossibilità di mettere i nuovi marchi, la neo scuderia di Formula 1 deve già affrontare la prima grana legale, ben prima della sua uscita di debutto sulla pista. Il governo britannico ha fatto sapere di essere contrario alla rinascita della Marussia dopo che quest’ultima fosse caduta in amministrazione controllata fino allo scorso 19 febbraio, a causa dei debiti per circa 1,5 milioni di dollari di tasse dovuti alla HM Revenue & Customs, che in base alle ultime indiscrezioni ha osteggiato il rientro in Formula 1 della Manor, fino all’ultimo giorno possibile.

Lo scorso ottobre i debiti totali del team ammontavano a 63,3 milioni di sterline. Dopo il cambio di denominazione in Manor Grand Prix la nuova società ha annunciato il nome del nuovo investitore Stephen Fitzpatrick, patron della Ovo Energy, mentre Justin King, ex boss della Sainsbury’s, ha assunto il ruolo di presidente ad interim con Graeme Lowdon confermato nel ruolo di direttore sportivo.

Quando mancano quattro giorni alla prima sessione di prove libere del 2015, la Manor ha fatto il nome di solo uno dei suoi due piloti. Will Stevens, ex terzo pilota della Marussia che ha preso parte al GP di Abu Dhabi con la Caterham, è stato scelto in qualità di titolare mentre è ancora toto-sedile per il volante della MR03 numero due. Eppure, qualche indiscrezione comincia a trapelare: stando a quanto riportano i colleghi di Motorsport.com, la squadra di Dinnington, potrebbe aver presentato alla FIA la domanda per far ottenere la superlicenza a Roberto Merhi che lo scorso anno ha preso parte alle prove libere dei Gp d’Italia, Russia e Giappone con la Caterham.

Eleonora Ottonello
@lapisinha