© Haas Press Area
La Haas ha concluso la stagione 2018, la sua terza in Formula 1, nella top 5 trovandosi nel finale a lottare con la Renault per cercare di aggiudicarsi il 4° posto in classifica costruttori, obiettivo poi sfumato. Rimane però il buon bottino di punti e le soddisfazioni per il rendimento espresso durante la stagione.
Quando mancano pochi giorni alla fine dell’anno, Günther Steiner, intervistato da Motorsport.com, traccia un piccolo bilancio sulla stagione disputata dalla sua squadra con una vettura rivelatasi competitiva, tanto da permettere ai piloti Grosjean e Magnussen di raccogliere quei punti che alla fine hanno reso possibile la quinta posizione in classifica.
Nonostante la soddisfazione sia alle stelle per i risultati e la competitività dimostrata, Steiner preferisce rimanere coi piedi per terra: “È bello avere una macchina fra le migliori e non penso che il nostro team non sia abbastanza buono. È tutta questione di esperienza, è normale, serve un po’ di tempo. Sicuramente abbiamo tentato di tirare fuori il massimo da questa VF-18, ma se non avessimo avuto il mezzo all’altezza probabilmente non avremmo ottenuto gli stessi risultati, nonostante l’esperienza acquisita”.
“Stiamo crescendo ed imparando, bene così, altrimenti non varrebbe la pena stare qui a provarci per 20 o 30 anni. Non siamo un grandissimo team, ma credo che quello che siamo riusciti a raggiungere sia ottimo, considerando il numero di persone coinvolte. Siamo un bel gruppo,” ha aggiunto l’altoatesino.
“Penso sia meglio crescere con calma, non vogliamo buttare via i soldi come altri hanno provato a fare ingaggiando persone. È chiaro che non vogliamo fare tutto da soli, ma altri hanno agito così e la scelta non ha pagato. Serve tempo ed è l’unica cosa che al mondo non puoi comprare. Le persone sì, ma non voglio avere 200-300 persone a libro paga in un anno, quando al momento siamo in 160. Non conosciamo ancora le nuove regole del 2021, per cui non ha senso cercare di fare qualcosa, perché poi non si può più andare avanti così” ha concluso Steiner.