Formula 1 | Giuliano Salvi: “Magnussen mi ricorda Raikkonen” 17 Giugno 2017 Samuele Fassino © Haas F1 Team Press Area Potremmo chiamarlo “Il curioso caso di Kevin Magnussen” perché questa è la storia del pilota danese, passato dalla gloria immediata al (quasi) anonimato. Arrivato in Formula 1 con lo stampo di baby prodigio, Kevin riesce a cogliere immediatamente il podio, al debutto in Australia. Una terza posizione (poi diventata seconda per la squalifica di Ricciardo) che proiettava il futuro del giovane pilota danese verso l’olimpo del motorsport. Invece quella seconda posizione fu il primo ma anche l’ultimo podio in carriera in Formula 1. Magnussen dopo poche gare viene etichettato come pilota veloce ma “sporco” nella guida e nella stagione successiva non riesce addirittura a trovare un sedile, visto che la McLaren gli preferirà Button per affiancare Fernando Alonso. La carriera di Magnussen in Formula 1 proseguirà solo la stagione successiva quando la Renault lo chiama in extremis per sostituire Pastor Maldonado. La sua annata non è degna di nota; le sue prestazioni spesso collideranno con quelle del compagno Jolyon Palmer che in questa stagione si sta dimostrando non proprio un cavallino di razza. Nel 2017 il suo arrivo in Haas anche se quello di Kevin Magnussen non è stato l’inizio di stagione che sperava, spesso e volentieri battuto dal compagno di box Romain Grosjean. Il miglior risultato nonché la miglior performance annuale del danese è arrivata in Cina dove ha chiuso in ottava posizione dopo una gara in rimonta, unica occasione dove Kevin è riuscito a terminare davanti al compagno. Nonostante questa parabola decadente, Giuliano Salvi, ingegnere del team Haas che ha lavorato in passato con piloti del calibro di Felipe Massa, Fernando Alonso, Michael Schumacher e Kimi Raikkonen ha accostato il metodo di lavoro del pilota ex-McLaren a quello di Kimi Raikkonen. In un’intervista rilasciata al giornale Ekstra Bladet, Salvi ha messo a paragone i due piloti: “Sia Kevin che Kimi sono nordici e non sono interessati agli aspetti politici del motorsport. Con loro non bisogna farsi ingannare dalla prima impressione poiché faticano ad avere fiducia sin dal primo momento ma una volta conosciuti a fondo si aprono veramente.” “Sono molto trasparenti, sono come dei gatti: lo vedi se hanno paura o se sono arrabbiati e questo è un aspetto molto positivo. Capisci sempre cosa pensano e sono sicuro al termine di un briefing che Kevin stia pensando esattamente ciò che ha detto. Lui è così, dice quello che crede.” Tags: 2017, Haas F1 Team, Kevin Magnussen, Kimi Raikkonen