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Formula 1 | Divorzio McLaren-Honda: debutto con la power unit Mercedes a Singapore?

La collaborazione tra McLaren e Honda è arrivata ai titoli di coda. Le indiscrezioni hanno iniziato a circolare appena una settimana fa, a seguito dell’ennesima rottura del motore di Alonso a pochi giri dal termine del Gran Premio del Canada. Che i rapporti tra la scuderia britannica e il colosso giapponese non fosse idilliaca già da parecchi mesi, non è certamente un mistero, ma dopo tre anni di collaborazione che non ha portato ai risultati sperati, la separazione era inevitabile.

La McLaren aveva investito grandi speranze sul 2017. Dopo un primo biennio di patimenti, almeno sulla carta questa stagione avrebbe dovuto permettere alla scuderia inglese di tornare a lottare per le posizioni del podio.
Il divorzio dalla Honda, voluto unilateralmente dal team di Woking, non costerà poco ai britannici visto che il colosso giapponese riusciva a portare nelle casse della McLaren un introito annuale vicino ai 100 milioni di euro. Cifre da capogiro che farebbero gola a qualunque scuderia di Formula 1. Il team di Woking, complici anche la grande delusione di propri piloti, ha deciso di interrompere la collaborazione con il costruttore nipponico per passare ai motori Mercedes.
Anche se per ora non c’è ancora nulla di ufficiale, l’annuncio dell’accordo tra la McLaren e la scuderia tedesca potrebbe arrivare già nel mese di luglio. Una decisione inevitabile tenendo conto che a lungo termine le perdite si sono rivelate superiori alle entrate.

Dall’inizio stagione ne Alonso ne Vandoorne sono riusciti a portare a casa nemmeno un punto in classifica proprio a causa dell’inaffidabilità del motore Honda. I soldi non fanno pole, podi, vittorie. Quando ci troviamo ad aver concluso appieno il primo terzo del Campionato, la McLaren è l’unica scuderia che nel Mondiale riservato ai costruttori accanto al proprio nome ha ancora un frustrante 0 bello pieno. Il raggiungimento dell’accordo con la Mercedes per la fornitura di motori, potrebbe essere l’unica strada percorribile per convincere Fernando Alonso, sempre più devastato da tutta questa situazione, a rimanere a Woking.

Nonostante il quotidiano inglese Daily Mail abbia dato l’operazione per certa, utilizzare il condizionale è d’obbligo perché la Mercedes ha negato ogni sorta di trattativa. Se sulle indiscrezioni, che iniziano a essere davvero troppe, si possono ancora avere dei dubbi, sono i movimenti a indicare un fondo di verità. Dopo l’ennesima rottura del motore nel paddock di Montreal, Toto Wolff e Niki Lauda avrebbero incontrato Mansour Ojjeh, proprietario del 25% delle azioni della McLaren e uomo chiave del team, proprio per parlare dei dettagli della trattativa.

12 dovrebbero essere i milioni da girare alla Mercedes per la fornitura dei propulsori ma ancora non è chiaro se il team di Woking vorrà iniziare a girare coi motori tedeschi dalla stagione 2018 o in extremis nell’ultima parte del Campionato 2017, estrema e decisiva mossa per convincere Alonso a rinnovare il contratto con la McLaren.
Il protagonista continua a essere il driver di Oviedo che, proprio in Canada, aveva esternato tutta la sua delusione annunciando di essere pronto a lasciare la scuderia britannica se la competitività non fosse stata ritrovata entro il mese di settembre. Sul regolamento FIA non c’è nessuna norma che vieta un cambio di fornitura nel corso della stagione, ma per fare in modo che la MCL-32 possa ospitare la power unit Mercedes nel proprio retrotreno ci vorrebbero la bellezza di 3 mesi di lavoro.
Con l’accordo che dovrebbe concretizzarsi a breve, sembrerebbe impossibile pensare che Alonso e Vandoorne possano correre a Monza con una McLaren spinta dal motore Mercedes. Forse Singapore potrebbe rivelarsi come termine ultimo di questa scelta coraggiosa.

Il tempo stringe ed è inutile stare a rimuginare su eventuali colpe. Che sia a stagione in corso o a fine anno il divorzio tra McLaren e Honda è l’unico capo saldo di una storia vista fin dagli arbori come una minestra riscaldata. Tutti si aspettavano il ritorno del binomio che con Senna e Prost ha fatto la storia della Formula 1. Un sogno che non è riuscito a concretizzarsi e che sarà ricordato come uno dei più grandi fallimenti della Categoria.

Published by
Eleonora Ottonello