Analisi della redazione Formula 1 Hot Topics Formula 1 del 2026: monoposto più lente del previsto? 16 Luglio 2025 Valerio Vanazzi © Mclaren F1 Team via X Con l’avvicinarsi della rivoluzione regolamentare del 2026, una domanda si fa sempre più insistente nel paddock e tra gli appassionati: quanto saranno più lente le auto del prossimo anno? Le previsioni non sono rosee, e alcuni team stimano che il tempo perso sul giro potrebbe aggirarsi intorno ai 3 o 4 secondi rispetto ai livelli attuali — ben oltre i 2 secondi inizialmente prospettati dalla FIA, oggi ritenuti ottimistici. Ma come evolveranno le monoposto nel 2026? Due grandi variabili: energia ed aerodinamica I due fattori chiave di questa perdita prestazionale sono già noti: La gestione dell’energia elettrica e la relativa capacità di recuperarla e la riduzione del carico aerodinamico, stimata attorno al 15% secondo le proiezioni della FIA. Entrambi sono alla base del nuovo regolamento tecnico che punta a rendere la Formula 1 più sostenibile e tecnologicamente avanzata, ma le conseguenze iniziali sembrano meno entusiasmanti per i piloti e gli ingegneri. Prime reazioni: delusione e scetticismo I feedback dai simulatori non lasciano spazio a facili entusiasmi. Piloti come Max Verstappen hanno definito i cambiamenti “terribili”, mentre Charles Leclerc ha espresso la sua delusione. Anche Lance Stroll ha sottolineato come le gare rischino di diventare: “Una questione di gestione dell’energia, non di velocità”. Non è solo una questione di sensazioni: alcuni team avrebbero difficoltà a raggiungere le soglie minime di carico aerodinamico prefissate, e le nuove power unit – seppur più efficienti sulla carta – sembrano ancora lontane dal garantire la flessibilità necessaria in gara. Impatto sulla piramide: rischi per le serie minori? Le preoccupazioni non riguardano solo la Formula 1. Come già successo nel passaggio da LMP1 a Hypercar nel WEC – con la conseguente riduzione di potenza delle LMP2 – c’è il timore che per mantenere un distacco prestazionale tra le varie serie monoposto, si debba frenare lo sviluppo delle categorie inferiori (F2, F3), col rischio di impoverire lo spettacolo e rallentare la crescita dei talenti. Il 2026 è una sfida Tecnica da non sottovalutare Adrian Newey, uno dei principali protagonisti dell’attuale era aerodinamica, ha definito i regolamenti 2026 “interessanti”, un termine che nel suo vocabolario è sinonimo di “complessi”. Come accaduto nel 2022, chi saprà interpretare meglio le nuove norme potrebbe trovarsi in una posizione di netto vantaggio. È lecito aspettarsi un nuovo ciclo di dominio tecnico? Forse sì. Ma non è esclusa una battaglia più frammentata, con filosofie progettuali diverse che si alternano al vertice a seconda del circuito, proprio come accadde tra Ferrari e Mercedes nel 2017. Qualche Spiraglio di Ottimismo Nonostante le difficoltà, c’è anche un lato positivo. Le nuove auto, almeno sulla carta, dovrebbero essere più semplici da sviluppare, più prevedibili e con un potenziale di convergenza tra i team molto più rapido rispetto all’era dell’effetto suolo. Meno estremismi e più chiarezza tecnica potrebbero tradursi in un campionato più equilibrato già nel breve termine. La Formula 1 del 2026 rischia di iniziare con il freno a mano tirato, ma è ancora presto per giudicare. La vera chiave sarà l’adattamento dei team e la capacità di sfruttare al meglio il nuovo equilibrio tra efficienza elettrica e aerodinamica semplificata. Se la storia ci ha insegnato qualcosa, è che l’innovazione premia i più audaci. Ma serve pazienza: il futuro potrebbe essere più lento… solo all’inizio. Tags: 2025, FIA Continue Reading Previous Ferrari testa la nuova sospensione oggi al Mugello