Formula 1 | Buon compleanno all’indimenticabile Ayrton Senna!
Se vi dico 3 titoli mondiali, 65 pole position, 41 vittorie, guida paragonata ad una velocissima ma al tempo stesso incantevole danza, chi vi viene in mente? Non è difficile immaginare la risposta, anche se una sola risposta non potrà mai esserci. Mito indiscusso, leggenda assoluta, campione dentro e fuori la pista, Ayrton Senna era questo ma anche molto di più. Ponendovi questa domanda ho provato a mettermi nei vostri panni e la prima risposta che mi è venuta in mente è stata: “A chi potrei pensare, se non a lui che era l’emblema dell’emozione?”
Chi mi legge da tempo, già sa che non sono un’amante dei numeri, perché quale numero potrebbe descrivere perfettamente cosa e chi era realmente Ayrton Senna? Il pilota brasiliano non solo in pista era capace di fare cose quasi sovrannaturali, sapendo così tenere letteralmente incollato allo schermo chiunque, ma fuori la pista aveva un qualcosa di addirittura mistico, bastava parlarci per non poter rimanere indifferenti, bastava guardarlo negli occhi per capire che in quegli occhi c’era di tutto, innanzitutto la voglia di riscatto per un Paese che lui voleva aiutare senza farsi alcuna pubblicità, ma con l’unico intento di dare il suo contributo per cambiare le sorti di una povertà paurosa ed assurda, perché a volte talmente vicina ad una ricchezza a cui bastava girarsi dall’altra parte e far finta di nulla.
Tutto questo non poteva certo star bene ad un animo nobile e sensibile come il suo. Nei suoi occhi c’era il Brasile che tanto amava, c’era la ricerca quasi disperata della perfezione non solo in pista, ma anche nella vita, una perfezione che lui non sapeva di possedere, anzi di incarnare. Perché se dopo quasi 24 anni dalla sua morte si è qui a parlarne, a commuoverci, a non poter fare a meno di ciò che ci ha lasciato è appunto perché in lui si ritrova quella perfezione che tutti cerchiamo, che tutti desideriamo, quella perfezione a cui neanche crediamo, perché quante volte abbiamo detto che la perfezione non esiste, eppure secondo me esiste il saper trovare la perfezione nell’imperfezione stessa, “la perfezione imperfetta” che fa quasi impazzire, ma che pensandoci bene fa decisamente bene all’anima.
Ed Ayrton Senna questo era, un connubio di emozioni ma anche di contraddizioni, come poteva un uomo all’apparenza così timido e tranquillo, diventare un vero animale da corsa appena abbassava la visiera del casco? L’Ayrton Senna uomo, sembrava totalmente differente dal pilota, eppure il lato umano è riuscito a fondersi così bene con quello del pilota, creando ciò che sin da subito si era capito che sarebbe diventato leggenda! Perché secondo me il mito non può nascere soltanto grazie ad una collezione di infiniti numeri, ma sono le imprese che riesce a fare ed il carattere che dimostra nel compierle a determinare la nascita del mito.
Diceva poche parole, ma sempre intense e mai scontate, il suo sguardo a tratti malinconico sembrava che parlasse, la sua sensibilità era quasi tangibile, come tangibile è l’emozione che sa suscitare a distanza di anni, anche a chi come me si è imbattuto per caso nella sua storia. Ayrton Senna riesce ancora ad accomunare generazioni, perché i suoi insegnamenti sono rimasti immutati nel tempo, perché ciò che è riuscito a trasmettere è immortale, perché l’emozione che lui stesso era è immortale. “Vivo di emozioni” così spesso affermava, e le viveva pienamente tutte, tanto da diventare per me l’emblema dell’emozione. “Credetemi, quando penserete di aver provato ogni emozione, arriverà qualcosa o qualcuno che vi farà ricredere. C’è sempre qualche emozione da imparare” cit. Max Conteddu.
Per me tra le emozioni che ho imparato, quando ormai credevo che emozionarmi non fosse più cosa per me, c’è Ayrton Senna, che è stato capace di insegnarmi senza neanche conoscermi, che dall’emozione non si scappa, perché viviamo per emozionarci. Il brasiliano è riuscito a farmi capire pienamente cosa voglia dire amare ed emozionarsi per la Formula 1. Il suo amore per questo sport resterà sempre inspiegabile, come resterà inspiegabile la sua magia nel riuscire a far appassionare persone di tutte le età alla sua incredibile storia. Ripercorrere la sua vita per conoscere e capire il mito, il pilota ma specialmente l’uomo che era, lo paragono ad un viaggio, un meraviglioso viaggio. “Viaggiare dentro qualcuno significa viaggiare anche dentro se stessi” cit. Max Conteddu.
Non potevano mancare nuovamente le sue parole, non poteva mancare il suo indiretto ma sempre fondamentale contributo nel mio omaggio ad Ayrton Senna, perché viaggiare nella sua storia mi ha permesso di viaggiare in me stessa, un viaggio che consiglio a tutti di fare, perché non c’è cosa più bella di viaggiare in noi stessi attraverso qualcuno. Oggi Ayrton Senna avrebbe compiuto 58 anni. Buon compleanno mito, ovunque tu sia. A me piace pensare che nelle giornate ventose, il venticello che sfiora il mio viso sia una tua carezza, la carezza di chi del vento ne era il Dio. Anzi pensando alla tua guida, posso affermare con certezza che eri il Dio di tante cose, del vento, della pioggia e della velocità. Sembra quasi innaturale parlare di te al passato e non sempre mi riesce, perché sei più presente che mai.