Test Formula 1 Formula 1 2014: il punto dopo i test 5 Marzo 2014 Giuseppe Lucera Sono passati pochi giorni dalla chiusura della terza ed ultima sessione di test in Bahrain e ci avviamo al via di questa stagione di F1. Molti di voi si chiederanno qual’è la reale situazione dei team e dei piloti alla vigilia della prima gara del campionato a Melbourne. Premetto che sarà estremamente difficile dare una risposta quest’anno. Mai come in questa pre-stagione la situazione risulta essere così poco chiara. Noi, ad ogni modo, tenteremo lo stesso di darvi la nostra interpretazione dei fatti e dei dati fin qui collezionati. Diciamo che una cosa è sicura: l’affidabilità manca. Già, ma a chi? A tutti. In modi diversi, però. E se alla fine di queste tre sessioni di test c’è qualcuno che ride più degli altri (Mercedes, Ferrari, forse anche McLaren e Williams) è solo perchè si ritrova con un quadro tecnico convincente ma non rassicurante. Nessuno, in queste giornate di test, è stato in grado di evitare guai riferibili ai complicati impianti elettronici applicati al motore, al turbo e all’impianto frenante. Certo, pur consapevoli di questo, possiamo, però, dire che ci sono stati team che hanno spinto di più (Mercedes e Ferrari, per l’appunto) e altri che hanno spinto drammaticamente meno (quasi tutti i team motorizzati Renault). La Red Bull, poi, è stata più spinta dai meccanici e dai commissari che dalla propria “Power Unit”. Una problema esasperato dalla ridicola conntigentazione dei test. Vediamo, ora, nel dettaglio, la situazione di ogni singolo team. Red Bull: La parola crisi forse non rende bene l’idea. A meno che la squadra campione del mondo non abbia messo in piedi il più colossale bluff di tutti i tempi, c’è da aspettarsi la stagione più disastrosa della storia di questo team. Problemi legati al propulsore Renault, certo, ma che nella Red Bull si amplificano a dismisura. Hanno provato a mortificare la potenza del motore francese e hanno ottenuto miglioramenti sul campo dell’affidabilità ma giravano 4 secondi al giro più lenti dei migliori. Roba da non arrivare neanche in Q2. Hanno le risorse per riprendere in pugno la stagione. Il punto sarà, quando? Ferrari: Un avvio promettente quello del team del cavallino, ma non privo di ombre. La vettura va, si rompe poco (ma non è immune da improvvisi cedimenti del propulsore) e tira fuori ottimi tempi sebbene non sia mai riuscita a svettare in cima alle classifiche dei test. Programmi diversi? Sembrerebbe di sì anche a giudicare dalle coperture usate nel momento in cui i piloti in rosso facevano il “tempone” (quasi sempre mescole dure). Attenzione però a quello che ha detto Raikkonen. Il finnico, con la consueta schiettezza che lo contraddistingue, ha detto che la vettura è buona ma non ha idea di quanto possa essere veloce. In effetti c’è chi dice in giro che la vettura sia, sì, buona, ma un pò troppo nervosa nelle reazioni, vedi botta di Raikkonen. Fortunatamente i giudizi di Alonso sono molto più positivi. Mercedes: Sembrerebbe essere la regina d’inverno. Ma siccome questo titolo non interessa a nessuno, la Mercedes ha deciso di nascondersi per bene durante l’ultima sessione di test. Ciò che non ha potuto nascondere è che neanche le frecce d’argento sono state in grado di svolgere una vera simulazione da Gp (anche se ci sono andate vicino). Questo a testimonianza del fatto che l’urgenza di dover mettere a punto tutti gli aspetti relativi all’affidabilità hanno avuto la priorità sulle performance. D’altro canto, però, è stato l’unico team che, pare, abbia girato costantemente sul passo dei 14.000 giri motore. Cosa alla portata di pochi, al momento. McLaren: Vettura nata all’insegna della prudenza. Nei primissimi test, questa scelta sembrava pagare e la vettura viaggiava e raramente si rompeva. Poi, però, è arrivato il momento di tirare fuori i tempi e qui il team di Woking è mancato. Pre-tattica? Forse, ma non sembra una vettura iper-veloce. Però, se a Melbourne dovesse esserci un’ecatombe di monoposto e la McLaren non dovesse rompersi, occhio alla guida di “fino” di Button. Quest’anno potrebbe fare la differenza. Lotus: In un periodo storico della F1 in cui gli appassionati rimproverano gli addetti ai lavori la mancanza d’originalità e l’abbondanza di idee piatte, la Lotus spiazza sempre tutti. Lo ha fatto anche quest’anno col suo muso a tricheco sdoppiato e lo scarico asimmetrico. Tuttavia, questa originalità servirà a qualcosa? Al momento sembra di no. Il motore Renault affligge anche il team di Gerard Lopez e la fuga di cervelli della scorsa stagione non aiuta. Troppe vetture soggette ad “autocombustione” in questi test! Williams: Il team di Sir Frank sembra rinato con la cura Pat Symonds. Lo storico ex tecnico dell’allora Benetton, poi Renault è passato quest’anno al team di Grove e i frutti sembrerebbero vedersi. La vettura va, si rompe poco e ha un motore generoso (il Mercedes) ma è ancora decisamente presto per dare un giudizio definitivo su di un team che ci ha abituato a degli inverni “sprint”. Forse non è così veloce come vogliono farci credere, dato che hanno ricorso spesso alle mescole extrasoft per ovviare ad un certo sottosterzo congenito, però, soprattutto nella prima parte della stagione, potrebbe davvero ben figurare. Force India: Qui siamo difronte ad un enigma. La Force India è andata piuttosto bene durante i test e i suoi due piloti, Hulkenberg e Perez, hanno avuto l’onore di scalare la vetta della classifica in più di un’occasione. Quanto c’è di vero in tutto ciò? Non si sa. Di certo c’è che anch’essa è motorizzata Mercedes e questo dovrebbe andare a suo vantaggio. L’ultima parte del pre-campionato, però, ha convinto solo in parte. Solo a Melbourne scopriremo il suo vero potenziale. Sauber: Il team elvetico si appresta ad un inizio di stagione alquanto problematico pur non essendo una delle scuderie motorizzate Renault. Fin dal debutto in pista, a Jerez, la monoposto si è dimostrata difficile. I numerosi bloccaggi delle ruote hanno dimostrato che il settaggio del “brake by wire” è ben lungi dall’essere a posto. In più la vettura è stata soggetta a numerosissimi guasti tecnici che, sembra, non siano da imputare al motore Ferrari. La Sauber, però, è interessante e valida. Se riuscissero a capire “come funziona”, potrebbero arrivare ottimi risultati. Toro Rosso: La Toro Rosso segue da vicino il destino della Red Bull, non solo a causa del nome, dell’aspetto cromatico e, in ultima analisi, della medesima proprietà, ma a causa dello stesso motore in dotazione: il Renault. Anche per il team faentino grandissimi problemi nel mettere in piedi un inverno di test decenti. Tante, troppe rotture che hanno, di fatto, impedito a tecnici e piloti di capire come va realmente questa monoposto. L’impressione è che i “test” continueranno anche nei primi Gp della stagione. Marussia: Quando Jacques Villenevue disse che quest’anno, con le regole che ci sono, la Marussia avrebbe anche potuto ottenere un podio, era chiaro che si trattava di una delle sue classiche sparate provocatorie. Però la Marussia non è andata malissimo. Temponi per cercare sponsor? Molto probabile, quindi nessuna delusione se poi a Melbourne la vedremo in penultima fila. Però la Marussia sembra non rompersi e chissà che questo elemento non possa regalare uno spicchio di gloria anche al piccolo team. Caterham: La Caterham ha già due record all’attivo: la monoposto più brutta del 2014 e il team motorizzato Renault con più Km alle spalle. Il primo record non è certo piacevole ma, in fondo, chissenefrega, siamo qui per correre, non per essere belli. Il secondo record, invece, è curioso. La Caterham si rompe poco. Questo avviene, però, a costo di prestazioni deprimenti (roba da rischiare il 107%). Tuttavia, chissà che il fatto che si possa vedere la bandiera a scacchi non regali qualche sorriso anche a loro. Tags: Scuderia Ferrari Continue Reading Previous Test Bahrain 2014, l’analisi: verso una gara ad eliminazione?Next Siroktin realizza il sogno: guiderà la C33 nel test day