Credits: Mercedes press area
Mercedes sta soffrendo sin dall’inizio della stagione a causa del porpoising. L’apice di queste difficoltà è stato registrato in occasione del GP dell’Azerbaijan, che ha visto un Lewis Hamilton fisicamente distrutto dai 51 giri della gara. Così come Hamilton, anche altri piloti si sono lamentati del saltellamento delle proprie monoposto. La FIA, così, ha deciso di emanare delle nuove misure tecniche riguardanti il porpoising, che entreranno in vigore a partire dall’attuale weekend del GP del Canada.
Le misure presenti nella direttiva tecnica sono in particolare due: maggior controllo di piastre e skid, sia in termini di design che di usura osservata. E la definizione di una metrica, basata sull’accelerazione verticale della monoposto, che darà un limite quantitativo per un livello accettabile di oscillazioni verticali. Date queste direttive, quindi, tutti i team dovranno lavorare per poter rientrare nella conformità stabilita dalla FIA.
Con questa direttiva tecnica la FIA mira a voler minimizzare il porpoising, e l’opinione pubblica ha subito gridato al “Sta avvantaggiando Mercedes”. Ma non è proprio così. Spiegando la questione in termini tecnici, gli aggiustamenti mirano a ridurre l’oscillazione e le forze G prodotte dal porpoising. Di conseguenza, ogni team dovrà alzare la propria monoposto per conformarsi a queste linee guida fornite dalla FIA e per non incappare in penalità.
Mercedes in questo caso è la squadra che, tra tutte, attualmente subisce di più il porpoising, e sarà, quindi, la squadra che dovrà fare più aggiustamenti. Più la monoposto Mercedes sarà alta, più perderà, di conseguenza, più tempo sul giro risultando nettamente più lenta rispetto alle altre monoposto in pista. Per cui, in fin dei conti, queste direttive tecniche sono un vantaggio o un gran svantaggio per il team di Brackley?