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I due piloti della Ferrari ieri si sono alternati alla guida della SF71H sul tracciato di Imola. Charles Leclerc ha girato la mattina mentre Carlos Sainz nel pomeriggio, e oggi toccherà a Antonio Fuoco (ex pilota FDA, oggi al volante delle GT) salire sulla monoposto del 2018. Come riportato da Motorsport.com, il programma intrapreso ha avuto a che fare con l’aerodinamica e la correlazione dei dati con il simulatore.
Il lavoro del monegasco si è dovuto interrompere quando la sua vettura lo ha appiedato dopo pochi run. Il problema sembra essere stato legato al cedimento della trasmissione, e non alla power unit. Non è dato sapere quale motore fosse stato montato, anche se alcune indiscrezioni hanno riportato che ci fosse il nuovo sistema ibrido che dovrebbe essere omologato in occasione del GP di Turchia. Rispetto a quello che doveva prevedere l’agenda iniziale, l’attività del monegasco si è spostata a Maranello. Con lo spagnolo che ne ha preso il posto in pista.
Lo scopo è risolvere del tutto una delle preoccupazioni che più ha attanagliato la Scuderia. Quella della mancanza di correlazione dei dati fra il simulatore e la pista, che tanto ha inficiato lo sviluppo e il rendimento della squadra. Per questo è stato introdotto il nuovo simulatore, in realtà non ancora a pieno regime. E per questo, con i pochissimi test a disposizione, ogni opportunità di girare diventa così sempre più importante.
Ciò in vista soprattutto di quello che sarà il 2022. La Ferrari non si può permettere di esordire come fece nel 2014 con l’introduzione dei nuovi regolamenti tecnici. Non lo può fare perché altrimenti sarebbe costretta nuovamente a inseguire gli avversari cercando di recuperare esasperando ancor di più i tifosi, e in particolare modo i suoi piloti che vorrebbero finalmente essere in grado di lottare per le posizioni che più contano.