Credit: Scuderia Ferrari Press Office
Mattia Binotto, Team Principal della Cavallino Rampante, si è mostrato cautamente ottimista riguardo al fatto che la Ferrari possa aver eguagliato per potenza il motore di Mercedes e Red Bull.
Dopo le prime analisi effettuate dopo le due sessioni di test, i 25 cavalli di gap che distanziava il motore della scuderia italiana da quello tedesco, sembrano essere stati colmati.
Sebbene sia al Montmelò sia a Sakhir non si sia capito granché sulle effettive forze reali delle monoposto, una cosa è certa. Tutti i team hanno investito moltissimo nello sviluppo per rendere la propria power unit ancora più performante, prima dell’omologazione FIA e conseguente periodo di congelamento dei motori che terminerà solo nel 2025.
Anche se all’interno del paddock, la power unit Mercedes sembra essere ancora la favorita, il motore Ferrari non è poi messo così male. E dello stesso parere è anche il Team Principal della Rossa.
“Sapendo che da quest’anno i propulsori saranno congelati per le prossime quattro stagioni, è importante cominciare la stagione 2022 con una nuova power unit senza un esagerato gap prestazionale nei confronti dei rivali – ha raccontato Mattia Binotto ai colleghi di Motorsport USA – Alla fine della passata stagione avevamo 20-25 cavalli in meno. Il nostro primo obiettivo è stato quello di annullare questa differenza. In questo momento non possiamo ancora conoscere realisticamente quali siano gli effettivi valori in campo. Le misurazioni che rileviamo con il sistema GPS hanno una certa precisione, ma non sono estremamente accurate. Una stima veritiera è complesso farla perché su questo dato influisce anche il peso della vettura, e se non lo conosciamo, fare una valutazione è impossibile“.
Anche se si è trattato solo di test, quanto visto al Montmelò e in Bahrain, ha già dato alla Ferrari segnali incoraggianti. Il Cavallino Rampante ha sensibilmente ridotto il distacco dai top team. Ora il gap da Mercedes e Red Bull sarebbe stimato attorno ai tre o quattro decimi.
Una stima che dovrebbe permettere tranquillamente alla F1-75 di lottare costantemente per le posizioni del podio: “Quando siamo in un weekend di gara ci sono momenti, come in qualifica o all’avvio della corsa, in cui conosciamo il peso delle vetture dei nostri avversari. Durante i test queste informazioni ovviamente non sono disponibili – ha raccontato il boss del team di Maranello – Poi c’è anche l’effetto scia, e si ha la necessità di effettuare dei giri senza influenze esterne“.
Il passo in avanti della Ferrari a livello di motore è arrivato grazie a un miglioramento generale dell’affidabilità del motore che, sulla carta, avrebbe sbloccare qualche cavallo in più rispetto a quelli che hanno spinto la power unit montata sulla vettura 2021: “Generalmente aspettiamo tre o quattro gare per stilare una statistica, perché più dati abbiamo in mano e più corretta sarà la media. Da quel poco che abbiamo visto nei test, le prime analisi ci metterebbero al livello dei nostri rivali – ha sottolineato Binotto – Sicuramente non alle loro spalle, forse leggermente avanti. Non possiamo che essere soddisfatti delle conferme di crescita che abbiamo raccolto finora“.