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Analisi della redazione

Ferrari, il doppio NO di Elkann a Jean Todt e Valentino Rossi

I cuori dei tifosi Ferrari avevano già iniziato a battere all’impazzata ai nomi di Jean Todt e Valentino Rossi accostarsi alla Rossa. Tutto resterà però solo un sogno

Negli ultimi mesi si sono fatte molto insistenti le voci di un possibile ritorno di Jean Todt nel box della Ferrari in Formula 1 in qualità di super-consulente. La Ferrari, infatti, negli ultimi anni è stata decisamente lontana dal periodo d’oro vissuto con Michael Schumacher. L’ultimo titolo iridato risale al 2007 con la vittoria dell’ormai “pensionato” Kimi Raikkonen. È innegabile che la scuderia del cavallino debba necessariamente cambiare il passo se vuole veramente essere competitiva e ambire a tornare sulla vetta del mondo.

Al termine del mandato come presidente FIA, Jean Todt ha avanzato la propria candidatura a John Elkann per tornare nel team come super-consulente e supportarlo verso la via del successo. Il francese può contare sulla propria esperienza ultradecennale proprio come Team Principal Ferrari, quando la casa di Maranello era guidata da Luca Cordero di Montezemolo. Arrivato in Ferrari nel 1993, Todt aveva accompagnato la squadra del Cavallino fino al suo massimo splendore per poi lasciarla nel 2009, portando a casa ben 8 titoli costruttori e 6 titoli piloti.

I MOTIVI DEL “NO” A TODT

Dal 2019 il ruolo da Team Principal è ricoperto da Mattia Binotto, ingegnere meccanico, già Direttore Tecnico Ferrari dal 2016. “Todt avrebbe svolto un ruolo da super-consulente ponendosi come riferimento sia del Presidente Ferrari, sia di Mattia Binotto. Una sorta di tutor del Cavallino anche sul fronte della politica sportiva”, afferma Giorgio Teruzzi sulle pagine de Il Corriere. “Evidentemente Elkann ha preferito abbandonare una soluzione che forse gli è sembrata non del tutto definita. Considerate poi la personalità del manager francese, e comunque non determinante in questa fase della storia Ferrari, alle prese con una nuova era, sia per quanto riguarda la F1, sia per il programma Le Mans.

VALENTINO ROSSI INCASSA IL “NO” DI ELKANN

L’altro no epico è stato detto a Valentino Rossi, una leggenda delle due ruote ma, che dobbiamo ammetterlo, sa il fatto suo anche sulle quattro ruote. Il Dottore non ha mai fatto mistero del suo amore per le auto e, in particolare, per la Ferrari. Ricordiamo quando ha fatto sognare tutti i suoi tifosi con un possibile passaggio alla Formula 1. Successe proprio con la Ferrari, nel 2008, che però non si concretizzò proprio per scelta di Vale che ha voluto scommettere tutto sulle moto.

Un sogno che, però, si sarebbe potuto avverare quest’anno grazie al ritiro del Dottore dalla MotoGP. Se non lo vedremo più in sella a una moto, infatti, continueremo a vederlo in pista su quattro ruote. In questo passaggio, la Rossa è sempre stata per lui un riferimento, e sarebbe stato anche il coronamento di un sogno. Le trattative si sono protratte tanto da fare temporeggiare il pilota di Tavullia ad accettare la proposta di Audi. “I contatti con Antonello Coletta, responsabile dei programmi a ruote coperte della Ferrari, non hanno prodotto il feeling desiderato. Si sono persi tra distinguo e complicanze semi burocratiche.” sentenzia Giorgio Teruzzi.

“Valentino cercava di condividere un sogno che considera fondamentale a questo punto della sua vita e della sua carriera, senza traguardi obbligati ma aperto a ogni possibile sviluppo. Cosa che Vincent Vosse, capo del team WRT, riferimento per Audi nelle gare GT, ha compreso al volo. Ha offerto a Rossi l’opportunità che cercava, mettendogli subito a disposizione una vettura per un primo test (a Valencia) con l’idea di ampliare progetti e prospettive nel prossimo futuro.
Elkann avrà avuto ragione? Certo i tifosi della Rossa, con o senza Todt e Rossi, non possono smettere di sognare perché, presto o tardi, il Cavallino tornerà a dominare.

Laura Bonacina

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Laura Bonacina