Formula 1 Fernando Alonso-Mattiacci: parole al veleno e insulti nel post Singapore 8 Ottobre 2014 Eleonora Ottonello Quando il Circus della Formula 1 è a Sochi per disputare il Gran Premio di Russia, il primo nella storia, i colleghi di Motorsport.com, attraverso l’autorevole penna di Mark Hughes, collaboratore anche di Autosport, hanno tirato fuori un retroscena interessante di una riunione che si sarebbe tenuta a Marenello nei giorni seguenti al Gran Premio di Singapore. Nel meeting, dove si sono incontrati Fernando Alonso e Marco Mattiacci, sarebbero volate parole pesanti tra i due, nel corso della quale discussione si parlava del futuro dello spagnolo in Ferrari. L’incontro avevao uno scopo preciso: determinare la rottura tra Alonso e la Ferrari. Da quando il manager romano, ex presidente amministratore delegato della Ferrari North America, ha preso il posto di Stefano Domenicali, nello scorso mese di aprile, le esternazioni dell’iberico, nonostante il rendimento ineccepibile in pista, hanno iniziato a non essere più visti di buon occhio. La nuova dirigenza di Maranello, secondo quanto riporta Hughes, vogliono un pilota dipendente, uno che non metta bocca in nessuna questione che non sia direttamente collegata allo scendere in pista e guidare. La situazione è sempre stata tenuta sotto controllo da Domenicali e Montezemolo ma la filosofia del Cavallino Rampante è rapidamente cambiata con l’arrivo prima di Mattiacci e poi, più recentemente, con quello di Marchionne, due manager, non due uomini di sport. Proprio in occasione del meeting di Maranello quello che sembrava avere, a parole, il coltello dalla parte del manico era Fernando Alonso: il suo rendimento in questi cinque anni a Maranello è stato esemplare, se confrontato a quello dei suoi compagni di squadra. Il pilota di Oviedo, in fatto di punti, ha doppiato Massa, con cui ha diviso il box della rossa per quattro stagioni, mentre nei 14 GP del 2014, ha portato a casa il triplo dei punti di Raikkonen. Ma a Mattiacci non bastano i risultati in pista. Esattamente come Marchionne, sono alla ricerca di un pilota-dipendente, un bamboccio. Il Team Principal della Rossa avrebbe informato lo spagnolo di non apprezzare il suo comportamento e il modo di porsi pubblicamente nei confronti della Ferrari. Il romano avrebbe chiesto, in tal senso, maggior impegno al pilota, facendogli capire che l’atteggiamento non contribuisce all’armonia del team. Fernando è latino, ha un carattere particolare. La cosa ha fatto ovviamente infuriare Alonso che ha appellato Mattiacci senza mezzi termini come Son of a b…ch, come ha riportato senza censure Hughes in persona. Sempre secondo il giornalista britannico, questo fatto spiegherebbe la mossa di mercato piloti alla quale abbiamo assistito in occasione del Gran Premio del Giappone. Mattiacci al termine della riunione alla nitroglicerina, avrebbe chiamato direttamente Sebastian Vettel comunicandogli che quello che fino a quel momento era solo accordo con la Rossa firmato a matita, da quel momento sarebbe stato attivato. Ecco il perché dell’incontro, venerdì sera, tra Christian Horner e Vettel nella sua stanza d’albergo: il tedesco avrebbe rivelato al suo Team Principal, che ha svelato in anteprima il passaggio del tedesco a Maranello, la decisione di lasciare la Red Bull a fine stagione e sabato mattina, il team austriaco ha deciso di ufficializzare l’ingaggio di Daniil Kvyat. Ancora una volta Fernando Alonso si trasforma nel decision maker della stagione. Lo spagnolo ha tutte le carte in regola per finire in McLaren, il prossimo anno, eppure, a fronte degli ultimi rumors su Lewis Hamilton, anche la Mercedes rimane una strada possibile da percorrere… e ora, non possiamo fare altro se non che utilizzare una famosissima massima di Kimi Raikkonen, Wait&See, Aspettiamo&Vediamo. Tags: Fernando Alonso, Maranello, Marco Mattiacci, Scuderia Ferrari, Sebastian Vettel Continue Reading Previous «La terza macchina della Ferrari era di Jules Bianchi». La conferma da MontezemoloNext Gp Russia 2014, Fernando Alonso: « Abitacoli chiusi? Anch’io rischiai di morire!»