Tra Raikkonen e Alonso, il pilota che sembra maggior soffrire per la situazione è lo spagnolo che proprio a Sakhir ha vinto al debutto sulla monoposto del Cavallino Rampante, ma era il 2010. Fernando è arrivato a Maranello ormai cinque stagioni fa ma, nonostante gli attestati di stima e fiducia da parte di colleghi e addetti ai lavori, a mancare è la cosa più importante per un pilota, quel titolo mondiale che dovrebbe suggellare un matrimonio perfetto. Alonso prenderà il via dalla nona posizione e dovrà sfruttare la traiettoria più pulita, una rimonta che deve iniziare dalla partenza.
«Abbiamo iniziato come abbiamo iniziato, non posso dire molto di più. Mi sarebbe piaciuto cominciare in modo differente, magari con due vitorie ma non è stato possibile. Non abbiamo lavorato sufficientemente bene, ora abbiamo bisogno di uno passo in avanti». Fernando è stato intervistato dall’inviato del quotidiano iberico AS, e non si è nascosto. Lo spagnolo è ottimista ed è sicuro che ad Abu Dhabi la F14T si troverà con le monoposto migliori a lottare per il mondiale ma non nasconde qualche rammarico per gli anni precedenti: «Quando sono arrivato in Ferrari credevo che potessi vincere il mondiale l’anno del debutto o comunque sia in quelli successivi. Senza alcun dubbio – ha ricordato Alonso – La storia recente, invece, è un’altra. Quella del 2010 era una grande macchina, arrivai e vinsi il primo GP della stagione: tutto sembrava andare nella giusta direzione. Siamo stati secondo in tre campionati su quattro. Questi risultati non sono abbastanza guidando una Ferrari, ci manca il titolo». A Maranello gli uomini sono stati avvisati.