E vai con la prima: il Gran Premio d’Australia in foto

Dopo un lungo inverno di attesa è ripartito ufficialmente il mondiale di Formula 1, tra modifiche, cambi di scuderia e tante novità. La macchina organizzativa del Circus non si è mai veramente fermata. In Australia, torna a pieno regime dopo un inverno di attesa e di prove nel quale tutte le scuderie si sono preparate al meglio per l’inizio della nuova stagione. Dopo aver visto i test invernali ci si aspettava una Mercedes dominatrice, che così si è confermata, ma è arrivata del tutto inaspettata la performance della Ferrari, estremamente sotto le righe, se comparata con quella della Red Bull, attanagliata dai problemi in tutte e tre le sessioni invernali.

Kimi Raikkonen è tornato in Ferrari dopo il triennio 2007-2009, col duro compito di essere il compagno di squadra di Fernando Alonso. Chiusa l’avventura in Ferrari, Massa è passato in Williams. Lontano dalle pressioni del Cavallino Rampante il brasiliano sembra un pilota rigenerato sotto ogni aspetto, tanto che se la FW36 glielo permetterà, potrà tornare a correre su alti livelli.
Se Daniel Ricciardo sbarca in Red Bull al posto di Mark Webber, la Lotus accoglie a braccia aperte l’arrivo di Pastor Maldonado e soprattutto del suo sostanzioso sponsor, la Pdvsa, compagnia petrolifera statale che è riuscita a risanare i debiti del team di Enstone.
Le vere sorprese sono i Rookie, 3 e tutti di belle speranze: Marcus Ericsson in Caterham, Kevin Magnussen in McLaren e Daniil Kvyat alla Toro Rosso. Tutti e tre giovanissimi. Lo svedese, classe 1990 ed ex pilota di Gp2, già è stato protagonista al volante di una Formula 1, nel 2012, in occasione dei test per giovani piloti a Jerez; il danese, nonostante la partecipazione ai Rookie Test del 2012, ad Abu Dhabi, ha debuttato in McLaren direttamente dalla Formula 3 Cooper Tires britannica mentre il russo, laureatosi campione del mondo della Gp3 Series, ha esordito in Toro Rosso, prendendo il sedile lasciato vuoto da Ricciardo.

Nonostante la vittoria di Rosberg, Lewis Hamilton rimane il candidato con più possibilità di aggiudicarsi l’alloro iridato a fine stagione. Classe 1985, con la sua Mercedes avrà il compito di bissare il successo del 2008, ottenuto con la McLaren ma non sarà facile visto che dovrà fare i conti con velocità più basse, consumi di carburante da gestire e power unit. L’inglese è conosciuto per essere un pilota che spinge, un martello pneumatico, non propriamente un calcolatore, ma mai dire mai. E a Melbourne, Lewis ha iniziato col piede sbagliato.

 

 E con l’accendersi dei motori, i piloti si fanno accompagnare da mogli e fidanzate nel paddock. A Melbourne, non sono mancati i talenti dello sport e gli attori, ma le luci erano tutte rivolte su Jennifer Becks, fidanzata di Adrian Sutil passato in Sauber, e in particolar modo su Jessica Michibata, compagna di Jenson Button dal 2009, modella giappo-argentina, che dopo il fidanzamento ufficiale col pilota della McLaren non perde occasione per mostrare l’anello che suggella il loro amore.

Ottima qualifica per la Toro Rosso: la scuderia di Faenza è riuscita a far classificare in Q3 entrambi i suoi piloti, con Jean-Eric Vergne in sesta posizione e Daniil Kvyat, ottavo al debutto. E proprio il russo, che già è il più giovane pilota della griglia di partenza, domenica durante la gara, ha subito conquistato il primo punto iridato diventando il più giovane pilota a riuscirci, scippando il record a Sebastian Vettel.

La McLaren ha voluto ricordare in modo speciale John Button, padre del pilota britannico, scomparso per un infarto nei primi giorni di gennaio. John, che non è mai mancato ad un Gran Premio, veniva ammirato e rispettato nel paddock, da giornalisti e tifosi per la sua cordialità e disponibilità, si è sempre distinto per il suo look particolare e per quella camicia rosa che domenica gli uomini e le donne della McLaren hanno voluto portare per ricordare John e per far sentire tutto il loro appoggio al figlio Jenson.

Nonostante i risultati ottenuti nei test il 2014 è cominciato nel peggiore dei modi per Felipe Massa: costantemente battuto dal compagno di box, Valtteri Bottas, la gara del brasiliano è durata appena una manciata di metri. Il pilota verdeoro è stato centrato, senza colpe, dalla Caterham di Kamui Kobayashi ed è stato obbligato a posteggiare la propria FW36 sulla sabbia della prima curva.

Questa stagione, sarà importante per tutti, Ferrari compresa. Il Cavallino Rampante si trova davanti a un bivio e deve tornare a vincere tanto che la vittoria rappresenta l’unico risultato che la dirigenza di Maranello saprà accettare a fine mondiale. Nonostante l’ottimismo della vigilia, nel quartier generale del Cavallino Rampante sarebbe già tempo di processi. È trascorsa appena una gara, ma sono già tante le critiche arrivate sulla nuova Ferrari, mai competitiva a Melbourne. Con l’allarme partito da Raikkonen e da James Allison, il bersaglio è sempre uno, Stefano Domenicali. Il pubblico si è accanito, di nuovo, su di lui, come capro espiatorio dell’ennesima annata partita al di sotto delle aspettative.

Valtteri Bottas e la sua Williams Martini Racing sono stati i veri protagonisti della gara di Melbourne. Se il pilota finlandese non avesse baciato il muro dell’Albert Park, forando la gomma posteriore destra, quando si trovava in piena rincorsa su Fernando Alonso, chissà fin dove avrebbe potuto spingersi. Dopo la toccatina torna ai box su tre ruote, rientra in pista in 16esima posizione. Approfitta della safety car per stare col gruppo e a furia di un sorpasso dietro l’altro, arriva sesto al traguardo.

Nico Rosberg vince il Gran Premio d’Australia, gara inaugurale del mondiale 2014 di Formula 1. Il tedesco della Mercedes, che è arrivato al traguardo con oltre 20 secondi di vantaggio rispetto al secondo classificato, Daniel Ricciardo con la Red Bull. Terza piazza per un debuttante: Kevin Magnussen con la McLaren, che al debutto nella massima categoria non solo sale sul podio ma diventa di diritto il primo danese a riuscire nell’impresa.

Seconda posizione per un commosso Daniel Ricciardo. L’australiano della Red Bull è riuscito a salire sul secondo gradino del podio nella gara di casa mandando in visibilio il pubblico sulle tribune. No scusate, tutto da rifare! Il pilota di Perth, oltre cinque ore dalla conclusione del Gran Premio, è stato squalificato per il consumo irregolare di carburante che ha ecceduto il limite fissato in 100 kg/h. La situazione è quindi ancora sub-judice: bisognerà capire se la colpa è dovuta a un’anomalia del flussometro prodotto dalla Gill Sensors, oppure se la responsabilità è da imputare proprio al team di Milton Keynes che intanto ha fatto ricorso nei confronti della Federazione.