Credits: F1 PressArea Pirelli
Con l’arrivo di Guanyu Zhou a fianco di Valtteri Bottas sull’Alfa Romeo a partire dalla prossima stagione la Cina vorrebbe prepararsi per un grande ritorno. Shanghai manca dal calendario di Formula 1 da ormai due anni a causa della pandemia, e guardando a quello del 2022 pare dovrà allungare tale digiuno ancora per un po’. Ma la presenza di un pilota cinese spinge il gigante asiatico a sondare il terreno per ospitare un nuovo appuntamento; o almeno questo ha riportato Stefano Domenicali.
“Posso dire che c’è l’interesse di avere un Gran Premio in Cina da parte di un’altra città. [ndr. Rispetto a Singapore e a Giappone, il prossimo anno non torneremo in Cina per via del Covid. È il motivo per il quale abbiamo esteso il contratto già nel 2021 per ulteriori tre anni, per assicurarci di essere lì”, le parole di Domenicali a The Race.
Prima del 2020, la Repubblica Popolare Cinese accoglieva una tappa con regolarità nei pressi del Fiume Azzurro dal 2004. Questo fa sì che l’ultima vittoria nel più popoloso stato del mondo sia ancora quella della Mercedes di Lewis Hamilton datata al 2019 (all’epoca in cui la Formula 1 aveva festeggiato i suoi 1000 Gran Premi); con il team tedesco e il sette volte campione del mondo che detengono il record di trionfi sul tracciato.
“È un’area del mondo in cui vogliamo essere presenti. È un paese in grande via di sviluppo e tutti i costruttori sono interessati a questo mercato. Sono sicuro che il fatto che Zhou correrà con la scuderia svizzera – il primo pilota cinese stabilmente nel Circus – avrà un grosso impatto in tal senso”.
L’obiettivo è di creare un coinvolgimento legato a una figura, come nei Paesi Bassi con Max Verstappen o come in Messico con Sergio Perez. “Dimostra quello che ho detto fin dal momento che sono diventato CEO sul potere dei piloti. I piloti sono al centro del nostro progetto, sono delle ispirazioni e attraggono i tifosi”.