Credits: PressArea Pirelli
Nel bene o nel male da un po’ di tempo non si fa che parlare di Sprint Qualifying. Dopo il debutto del format avvenuto nella scorsa stagione, nel 2022 l’idea era di vedere almeno sei di questi appuntamenti. Poi sono emerse alcune problematiche legate al budget da parte di qualche squadra che ne hanno messo in discussione addirittura la presenza generale. Un punto di domanda che continua ad essere alimentato dall’assenza di qualsiasi riferimento alle garette del sabato nel programma pubblicato poche ore fa direttamente dalla FIA.
A chiarire la situazione era stato Zak Brown dichiarando che qualcuno avrebbe voluto che il budget cap fosse aumentato di altri cinque milioni di dollari. Il motivo? Coprire gli eventuali danni che potrebbero avvenire in occasione delle Sprint (il cui esito ricordiamo decreta la griglia della domenica). Aggiungendo che lo stallo decisionale a poco tempo dal ritorno in pista molto probabilmente avrebbe portato ad accantonare il progetto posticipandolo al 2023.
Questo nonostante che la Formula 1 abbia cercato di trovare una soluzione offrendo 150 mila dollari fissi per ogni fine settimana con in programma la Sprint, e ulteriori 100 mila per i possibili inconvenienti. Cifre che non avrebbero accontentato quei team trovatisi in disaccordo. “Qualcuno dovrà dare qualche spiegazione ai tifosi” aveva detto l’AD della McLaren; anche se bisogna vedere chi davvero sarebbe dispiaciuto nel non vederle.
Però su un aspetto in particolare all’americano va data ragione, sarebbe meglio aver chiarezza giunti a questo punto della pausa invernale. Invece così non si fa altro che aumentare la confusione. La pubblicazione da parte della Federazione della tabella con gli orari delle sessioni è forse un’indizio inequivocabile che alle fine non si faranno?