Credits: Scuderia Ferrari Press Area
Quello di Giuliano Alesi alla guida della Ferrari è stato un debutto, ma anche un addio. Per lui è infatti terminata l’avventura che lo legava all’Academy di Maranello, visto che ad attenderlo c’è un futuro in Asia. La Ferrari ha quindi voluto concedere al 22enne l’opportunità di girare a Fiorano prima di salutarlo, e lo ha fatto in una data speciale. Perchè il giovane Alesi ha provato la Ferrari esattamente 30 anni dopo da quando il padre Jean ha debuttato con la tuta del Cavallino.
Una grande emozione per Jean, che ha visto portare al figlio lo stesso numero 28 presente sulla sua scocca nel 1991, alla prima annata in Rosso al fianco di Alain Prost. Un legame, quello tra Alesi e la Ferrari, che ha segnato un’intera carriera e che non si è mai interrotto. Jean si legò infatti alla Scuderia negli anni 90 in un periodo difficile, quando il team era immerso in una grossa crisi tecnica e faticava a lottare per il vertice. E per quell’amore verso la Ferrari perse anche l’opportunità che avrebbe cambiato la sua storia in Formula 1, rinunciando ad un contratto già firmato con la Williams che faceva incetta di vittorie.
Passione forte, accesa e reciproca. Con il tifo ferrarista che nel 1995, quando era ormai ufficiale il suo addio in vista della stagione successiva, gli dedicò a Monza uno striscione emblematico. “Meglio un Alesi oggi che 100 Schumacher domani”. Una frase di cui la storia si sarebbe poi impegnata a prendersi gioco, ma che ben rappresenta cosa ha significato Alesi per la Ferrari in anni di tanti bocconi amari.
Sulle colonne della Gazzetta dello Sport Jean, oltre a ringraziare la Ferrari per l’opportunità data al figlio, ha un po’ fatto il punto sul percorso di Giuliano, che in tanti anni passati nelle categorie propedeutiche ha fatto molta fatica ad emergere. La scorsa estate, tra l’altro, con l’impossibilità di trovare uno sponsor Alesi aveva addirittura venduto la sua F40 per sostenere i costi della partecipazione di Giuliano in Formula 2.
“Giuliano andrà in Giappone, farà la Superformula Light e correrà quasi tutti i fine settimana. Ha il vantaggio di conoscere la lingua e possiede già il doppio passaporto. D’altronde nella Formula 1 di oggi è veramente molto difficile: o sei un miliardario e ti compri un team oppure è difficile arrivare in alto, perchè i posti sono bloccati dai vari Vasseur o Wolff. Basti pensare a Sergio Perez, 4° nel Mondiale e con 15 milioni di budget, ha rischiato di restare fuori. Queste cose devono cambiare. La Formula 1 di oggi è malata se perfino Hamilton fatica a farsi pagare quel che vale dopo 7 mondiali vinti”, ha così commentato Alesi.
“L’emozione di vedere mio figlio al volante di un Ferrari è stata incredibile. Ero venuto qui non molto tempo fa per provare la vettura di Niki Lauda con cui parteciperò al GP storico di Montecarlo. E già in quell’occasione ero rimasto impressionato nell’osservare quanto era cresciuta la Ferrari. L’avevo detto anche a Camilleri. Però Fiorano è Fiorano, la casa del commendatore e io ogni volta che ci vengo vado a toccare la porta”, ha concluso Jean.