© F1mia on Instagram
“Probabilmente si trova in fondo alla lista dei miei circuiti preferiti“, dichiara Lewis Hamilton, riferendosi al circuito di Miami. “Come evento? Lo stesso”, continua poi il pilota. Non è un segreto che questo tracciato abbia sempre suscitato opinioni contrastanti, e le ragioni sono diverse. In primo luogo, è stato particolarmente criticato il layout del luogo, non particolarmente adatto alle monoposto di Formula 1. Uno degli aspetti più contestati, infatti è proprio la sezione tra le curve 13 e 16, che, secondo il quattro volte campione del mondo Max Verstappen, “Sarebbe stato meglio affrontare con un go-kart“.
Le norme di sicurezza, poi, impongono limiti di velocità e di spazio, a causa dello stadio attorno al quale è costruito il circuito e delle strutture sottostanti. Un altro problema sostanziale è dovuto al clima di Miami, e all’effetto che quest’ultimo ha sugli pneumatici delle monoposto. Solo l’anno scorso, infatti, la mescola morbida di Pirelli si è rivelata così sensibile al riscaldamento che Norris, Hamilton e Russel sono dovuti passare alle medie in Q3. Questo, chiaramente, rende la gara più monotona e meccanica a causa della probabile strategia ad una sola sosta. Per affrontare questo problema, si è pensato all’opzione di disputare le gare di notte, ed è una possibilità che si sta tutt’ora considerando.
Oltre a Lewis Hamilton e Max Verstappen, che sono tra i piloti con meno timore di esprimere la propria opinione durante le interviste, altri colleghi hanno espresso il loro parere. Uno tra questi è il due volte campione del mondo Fernando Alonso, che parla riferendosi al tracciato. “Penso che la parte della pista dalla curva 12 alla 15 probabilmente non sia fatta per queste monoposto di Formula 1, ma è così per tutti”, inizia. “Bisogna cercare di sopravvivere a quel settore, ma non è proprio un punto in cui si può spingere o guadagnare un decimo di secondo, ti limiti a girare in mezzo alla pista e non è molto interessante“.
Altre lamentele sulla temperatura di Miami provengono dal francese Esteban Ocon. “Davvero mega”, inizia il pilota, riferendosi al primo settore del circuito. “Con 20 gradi in meno sarebbe fantastico e scorrevole”. Poi ancora, l’ex compagno di team Pierre Gasly continua a parlare del primo settore con un tono particolarmente positivo. “Si può davvero spingere al limite in termine di traiettoria e utilizzo di cordoli”. Un pilota che invece si è soffermato maggiormente sul negativo è Alex Albon, che definisce il tracciato “Un circuito scomodo con curve scomode“. Nonostante i limiti evidenti, dunque, il circuito di Miami è sempre in evoluzione, e l’atmosfera magica della città forse gli farà guadagnare una posizione meno controversa nel cuore dei piloti.