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Dichiarazioni

Caos Antonelli: Wolff lo difende e Marko fa un passo indietro

Scintille tra Wolff e Marko: scoppia il caso Antonelli

Il consulente Red Bull Helmut Marko ha presentato le sue scuse dopo che alcuni suoi commenti su Andrea Kimi Antonelli hanno alimentato una serie di insulti e abusi online, spingendo anche Toto Wolff a intervenire in difesa del giovane pilota. Marko aveva infatti insinuato che Antonelli avesse agevolato Lando Norris nel Gran Premio del Qatar. Il giovane pilota Mercedes è stato successivamente travolto da attacchi sui social.

Kimi è uscito di pista al penultimo giro della gara di Losail, permettendo a Norris di strappargli il quarto posto e di portare a casa due punti fondamentali nella lotta per il campionato piloti, dove il britannico sta difendendo un vantaggio di 12 punti su Max Verstappen. In quel momento, Gianpiero Lambiase, ingegnere di pista dell’olandese, aveva commentato che sembrava quasi che Antonelli avesse lasciato volutamente strada al pilota della McLaren. Nel post-gara, Helmut Marko aveva rincarato la dose affermando che era “così evidente” che fosse stato “fatto passare”.

Il passo indietro di Marko e il chiarimento di Red Bull

Queste dichiarazioni hanno alimentato un’ondata di abusi contro il diciottenne, che in segno di risposta ha oscurato la propria immagine profilo su Instagram. Marko ha poi rivisto la sua posizione e si è scusato per quanto accaduto. “Ho riguardato le immagini con attenzione”, ha dichiarato a F1-Insider. “La prima volta Antonelli avrebbe potuto difendersi un po’ meglio [quando Oscar Piastri lo ha superato in Curva 1]. La seconda volta si è trattato di un errore di guida, non di qualcosa di intenzionale. Mi dispiace che Kimi abbia ricevuto così tante critiche online. Voglio chiarire una volta per tutte: non ha fatto passare Norris di proposito“.

Lunedì Red Bull ha pubblicato un comunicato in risposta alle polemiche: “I commenti fatti prima del termine e subito dopo il Gran Premio del Qatar, secondo cui Kimi Antonelli avrebbe deliberatamente permesso a Lando Norris di superarlo, sono chiaramente scorretti. Le immagini mostrano che Antonelli ha perso per un attimo il controllo della vettura, consentendo così il sorpasso. Ci dispiace sinceramente che questo abbia portato Kimi a subire abusi online“.

Il lato oscuro dei social

Secondo quanto appreso da Motorsport.com, gli strumenti di gestione social di Mercedes hanno rilevato più di 1100 commenti gravi o sospetti sugli account di Kimi, incluse minacce, a altri 330 messaggi aggressivi sugli account ufficiali del team. La scuderia ha dichiarato che presenterà questi dati alla FIA, che ha fatto della lotta agli abusi online una delle sue priorità grazie alla campagna United Against Online Abuse.

Duro attacco di Wolff a Marko, poi il confronto con Lambiase

Il team principal Mercedes Toto Wolff ha criticato duramente le prime dichiarazioni di Marko domenica sera. “Sant’iddio, Helmut… Questo è un totale, assoluto non-senso. Mi fa impazzire anche solo sentirlo. Stiamo lottando per il secondo posto nel campionato ed è importante per noi. Kimi stava lottando per un possibile terzo posto in gara. Ma quanto devi essere privo di logica per dire una cosa del genere? E mi irrita, perchè sono già infastidito da com’è andata la gara. Sono irritato per l’errore finale e per altri errori. Sentire una sciocchezza del genere mi manda fuori di testa“.

Wolff ha comunque chiarito di aver parlato con Lambiase, che si è scusato per il commento fatto a caldo e subito riportato dalla regia internazionale. “Ho parlato con Gianpiero. L’ho visto ed era ovviamente preso dall’emozione, perché avevano bisogno di una posizione, credo, per aiutare Verstappen a vincere il campionato, ha spiegato. “Ora ne servono di più. È tutto chiarito: mi ha detto che non aveva visto bene la situazione. Perché dovremmo farlo? Perché dovremmo anche solo pensare di interferire nella lotta per il titolo? Devi davvero chiederti se stai vedendo fantasmi. Gli ho detto del caos sui social e lui mi ha risposto: ‘Mi dispiace se sono stato io a scatenarla‘”.

Published by
Anna Cacciatori