Credits: Bahrain Circuit Twitter
L’obiettivo di FIA e Liberty Media è tornare a una stagione ‘normale’, con tappe anche al di fuori dell’Europa, dove si sta disputando gran parte dell’attuale campionato. Difficile, comunque, sperare in un calendario definitivo al giorno d’oggi, essendo i destini del Circus legati a doppio filo alle politiche dei governi, che in qualunque momento potrebbero optare per misure restrittive circa entrate e uscite dai rispettivi Paesi.
Il caso più eclatante è quello dell’Australia, che ha chiuso i confini per i prossimi mesi, in attesa di un vaccino, provocando il primo sconvolgimento sul prossimo mondiale: Melbourne non sarà, infatti, la tappa inaugurale, come di consueto, slittando a ottobre.
Al suo posto c’è il Bahrain, che ha già ospitato la gara iniziale nel 2006 (poiché a Melbourne erano in corso i giochi del Commonwealth) e nel 2010. Il tracciato di Sakhir, secondo la prima bozza, dovrebbe quindi aprire le danze alla prossima stagione, nel weekend del 14 marzo. Da lì, l’auspicio è di far continuare il mondiale secondo la scansione tradizionale: fino ad aprile, il Circus sarà impegnato fuori Europa, con Vietnam, Cina e Azerbaijan, per poi approdare il 2 maggio nel Vecchio Continente per il GP d’Olanda.
Fino a settembre, la Formula Uno dovrebbe restare in Europa, a eccezione della tappa canadese di Montreal, programmata, come di consueto, nella prima metà di giugno. Poi avrebbe inizio la nuova fase extra-europea, articolata tra Asia (Russia, Singapore, Giappone e Australia) e America (Stati Uniti e Messico). Si tornerà in Asia per le due tappe finali, con la novità di Jeddah (Arabia Saudita), seguita da Abu Dhabi, che chiuderà le danze il 5 dicembre. In totale, le corse saranno 22, poiché al Brasile si sostituisce l’Arabia Saudita.
Assenti dal prossimo calendario, chiaramente, tutte le tappe entrate quest’anno in sostituzione di quelle ordinarie, vale a dire Mugello, Nurburgring, Portimao, Imola e Istanbul.