Credits: Mercedes AMG F1 Official Twitter
In questa stagione sembra proprio che tutte le sfortune capitino solo a Valtteri Bottas. Il GP dell’Emilia Romagna era iniziato all’insegna del finlandese con la conquista della pole position davanti a Lewis Hamilton. Tutto sembrava andare nel verso giusto soprattutto quando alla partenza l’inglese era stato superato dalla Red Bull di Max Verstappen. Ma le speranze di vittoria del numero 77 della Mercedes si sono dovute poi confrontare con un detrito in pista che gli fa fatto perdere quasi 8 decimi ad ogni tornata.
Nel corso del secondo giro Bottas ha infatti colpito un frammento della paratia laterale dell’ala anteriore della Ferrari di Sebastian Vettel. Il tedesco aveva perso questo pezzo dopo uno scontro con la Haas di Kevin Magnussen avvenuto alla curva della Tosa subito dopo la partenza. Il finlandese vuole capire perché non siano esposte le bandiere gialle che avrebbero permesso ai commissari di rimuovere il detrito dalla pista ed evitare che la sua W11 pagasse una importante perdita di efficienza aerodinamica (di circa 50 punti).
L’ex pilota della Williams ha spiegato di aver ricevuto un avvertimento da parte dei suoi ingegneri proprio a riguardo di un qualcosa in curva 7, anche se in quel momento non era stata esposta alcuna bandiera gialla. E riguardo alla dinamica di impatto: “Era un pezzo abbastanza grosso ma non ho avuto tempo sufficiente per reagire e per poterlo aggirare. Ho avuto modo di preferire che non colpisse le gomme scegliendo di rimanere sulla mia traiettoria ed andargli incontro“.
Ha aggiunto: “Sarebbe bello capire perché non vi è stato nessun tipo di avviso dato che avere un pezzo così in pista è anche pericolo“. La richiesta di comprensione da parte del finlandese è concepibile dato che la sua gara è stata pesantemente influenzata dall’accaduto. Bottas infatti non è mai riuscito a tenere lo stesso passo del compagno di squadra dopo la sosta ai box; basti pensare che alla ripartenza dalla safety car Hamilton è riuscito a ricostruire, in soli 8 giri, un distacco di quasi sei secondi.