Credits: Scuderia Ferrari Press Area
Con la stagione 2020 che non ha ancora preso il via causa pandemia da coronavirus, torna a far discutere il ruolo di Mattia Binotto. Tra i numerosi detrattori del team principal italiano questa volta troviamo Bernie Ecclestone, il quale ha affermato che la Ferrari ha bisogno di un leader e che se si fosse trovato lui alla guida della scuderia, avrebbe scelto Flavio Briatore.
Entrato nel reparto motori Ferrari nel 1995, Binotto è stato prima promosso a Chief Technical Officer nel 2016 e poi nominato come successore di Maurizio Arrivabene al comando della squadra nel 2019. Il suo mandato di team principal, anche se ancora molto breve, non ha dato i frutti sperati. Durante la scorsa stagione, infatti, la classifica della Ferrari è stata rovinata da numerosissimi errori ai box, tra cui la cattiva gestione della rivalità tra il neoarrivato Charles Leclerc e il veterano Sebastian Vettel. In aggiunta a ciò, la squadra italiana è stata al centro di gravi polemiche. Le scuderie partecipanti al Circus, escluse quelle clienti, hanno accusato formalmente la power unit Ferrari, ritenuta illegale.
Da ormai più di un decennio, la squadra italiana non conquista la classifica costruttori o quella piloti e per giunta, nel 2019 sono arrivate “solamente” tre vittorie. Tutti questi fattori, sommati agli errori tecnici commessi, hanno sollevato dubbi sul fatto che Binotto sia realmente l’uomo giusto al timone della squadra di Maranello. L’ex presidente della F1 Bernie Ecclestone, durante un’intervista rilasciata al Daily Mail, ha voluto dire la sua a riguardo.
“No, lui è un’ingegnere. Lì dentro hanno bisogno di qualcuno che possa far capire alle persone che quando dici una cosa, quella succede. Non forse o farne nascere una discussione (in risposta N.d.R.). Avrei voluto Flavio Briatore alla guida della Ferrari. Lui farebbe quanto ha già fatto con Benetton e Renault, ovvero rubare dalle altre squadre gli uomini migliori. Il problema è che Flavio farebbe pensare che la Ferrari gli appartenga”.