Credits: Scuderia Ferrari Press Area
Quello delle gerarchie interne alla Ferrari è un tema che ha fatto molto discutere nelle ultime settimane. Dopo la gara in Gran Bretagna, con la scelta poco proficua di non richiamare Leclerc ai box, Binotto è finito sul banco degli imputati. E la cosa si è ripetuta in Austria, quando durante la Sprint Race del sabato Sainz e Leclerc hanno rischiato il contatto.
Nonostante questi episodi, Binotto continua a tenere il punto. La sua linea è sempre la stessa: l’obiettivo è massimizzare il risultato della squadra, per i team order è ancora presto, i piloti sono liberi di competere. Una scelta che divide, e per certi versi rischiosa. Perchè la Ferrari si sta giocando il Mondiale con una Red Bull che ha le idee molto più chiare, totalmente concentrata su Verstappen.
“Prendere certe decisioni è sempre complicato. Quando si decide di dare un ordine di scuderia si viene criticati da quella parte di pubblico che vorrebbe vedere i piloti sfidarsi liberamente. Se non lo dai vieni invece ripreso dagli altri che vorrebbero avere delle gerarchie definite. Qualunque decisioni prendi, per qualcuno avrai comunque sbagliato!”, così Binotto ha cercato di giustificare la sua visione, prima di citare un episodio risalente alla gestione Todt.
“Ricordo cosa accadde in Austria 20 anni fa. Io c’ero, sentii i fischi delle tribune verso la Ferrari, che aveva appena sacrificato Barrichello. Noi stiamo cercando di fare una scelta diversa. Vogliamo massimizzare i punti della squadra, in questo momento ci sembra la scelta migliore. Anche perchè siamo in lotta per due campionati, quello Piloti e quello Costruttori“
“Ovviamente il rivale di Charles non è Sainz, e viceversa. I nostri avversari sono Max, Lewis, e tutti gli altri, lo sappiamo bene. Ma in questa fase del campionato penso sia ancora troppo presto per fare una scelta. Se più avanti uno dei nostri due piloti avrà un margine netto sull’altro allora daremo a lui la massima priorità, ma non siamo ancora in questa situazione. Sono dunque felice di vedere i nostri due piloti in lotta, vuol dire che sono entrambi competitivi”, ha concluso Binotto.