Credits: Pirelli press area
Una delle maggiori novità della stagione 2021 è proprio l’inserimento in calendario di un nuovo Gran Premio, quello dell’Arabia Saudita. Il debutto di questo GP, che si svolgerà nel weekend del 3-5 dicembre 2021, ha però causato numerosi dissensi. In particolare, il Paese di Khalid Bin Sultan Al Faisal è stato particolarmente apostrofato sulla questione diritti umani. Il principe e promotore dell’evento, però, è aperto al confronto: a Silverstone ha, infatti, parlato dell’argomento diritti umani in Arabia Saudita con alcuni dei piloti.
Al portale americano Motorsport, dichiara il principe saudita: “Ho incontrato un paio di piloti a Silverstone. Non dirò i loro nomi, ma posso assicurare che Lewis Hamilton non era uno di loro. Ho affrontato ed ascoltato le loro preoccupazioni e ho parlato con loro apertamente”.
“Infatti, ho detto loro espressamente di venire in Arabia Saudita per vedere e valutare la situazione diritti con i loro stessi occhi. Se vogliono venire anche prima della gara, magari qualche giorno in anticipo, possono farlo e possono giudicare il tutto tranquillamente da sé”, ha continuato il principe.
Khalid Bin Sultan Al Faisal, poi, prosegue dicendo: “Ho detto loro anche che qualunque cosa si dica del mio Paese, è meglio che si venga a vedere di persona. Così facendo si incontrerà gente del posto. In questo modo, poi, si può dare la propria opinione. Sono sicuro che i piloti hanno amici appartenenti a squadre che sono venute per la Formula E o la Dakar. Possono chiedere a loro e loro possono dare la propria opinione”.
“Si può venire e avere l’opportunità di vedere il nostro Paese con assoluta libertà. Successivamente si può condividere la propria opinione sull’Arabia Saudita. Questo perché confidiamo nei nostri progressi e nella direzione in cui stiamo andando. Noi non abbiamo problemi a parlarne“, ha affermato per concludere il principe.