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Chi pensava che l’ex pilota americano avesse accantonato l’idea di entrare nella classe regina del Motorsport rimarrà deluso. Dopo aver recentemente tentato la scalata della Williams, lo scorso anno si è parlato a lungo della volontà di Michael Andretti di acquistare la Sauber, che attualmente è impegnata proprio in Formula 1 sotto lo stendardo dell’Alfa Romeo. Un accordo che non arrivò alla risoluzione a causa, probabilmente, di un problema riguardante i soldi.
Sebbene le contrattazioni con l’ex Sauber abbiano portato al nulla, il presunto interesse di Andretti non si è raffreddato. Il figlio d’arte ha presentato i documenti preliminari alla FIA per entrare in Formula 1 con il suo team a partire dal 2024.
A portare alla luce le carte ci ha pensato nientepopodimeno che Mario Andretti, assoluta leggenda del Motorsport, notizia confermata dallo stesso Michael quando è stato contattato da Marshall Pruett di RACER.
In conformità a una clausola scritta nel più recente Patto della Concordia di Formula 1, è richiesto a qualsiasi potenziale nuovo team che si presenti per occupare un posto in griglia, di sborsare una quota di iscrizione pari a 200 milioni di dollari.
Una regola che più che altro funge da deterrente naturale per quei candidati che, non avendo disponibilità necessarie per rimanere nella massima formula con costanza, non riescono a sostenere i costi della Formula 1 per non più di due campionati: “Ho pensato di pubblicare il post perché fa parte del gioco. Nessuno ama la Formula 1 più di me e non potrei essere più felice di vedere la mia famiglia coinvolta in questo sport. Per ora hanno soddisfatto tutti i requisiti e la domanda è nelle mani della FIA – ha raccontato Mario Andretti, interpellato dai colleghi di RacingNews365.com – Michael e il suo team hanno lavorato sodo per arrivare a questo punto. Tutte le possibilità di entrare in Formula 1 acquistando una squadra già esistente si sono esaurite“.
Sicuramente nella decisione di Michael Andretti di non abbandonare l’idea di entrare in Formula 1, ha pesato anche il crescente interesse negli States attorno alla classe regina del Motorsport. Secondo le prime indiscrezioni la sede del team Andretti Global dovrebbe essere a Indianapolis.
Per gestire al meglio la stagione, è altamente probabile che il team Andretti Autosport decida di aprire anche una base in Inghilterra, ma i telai di Formula 1 dovrebbero prendere vita negli stabilimenti di Indianapolis: “Prima viene dato il via libera e meglio è. Una volta ricevuta la conferma ci sono un sacco di altre cose da dover finalizzare per farsi trovare pronti nel 2024 – ha proseguito Andretti senior – Nei piani c’è anche quello di aprire una struttura in Inghilterra ma al momento non posso dire altro. Potenzialmente ha anche già raggiunto un buon accordo per un fornitore di motori“.
Ma questa sarebbe solo la base di un grosso iceberg. Michael Andretti non starebbe pensando solo alla Formula 1. Dietro a questa mossa ci sarebbe la volontà di tentare, in futuro, l’avventura anche in Formula 2 e Formula 3. Uno degli obiettivi che potrebbe nascondersi dietro a questa scelta, potrebbe essere quello di fondare una specie di Academy, per aiutare i giovani piloti americani ad arrivare nella massima serie automobilistica.
Proprio per quanto riguarda la scelta dei drivers, c’è da scommetterci che Michael Andretti deciderà di portare in Formula 1 almeno un corridore col passaporto a stelle e strisce. L’ultimo americano nella massima serie automobilistica, infatti, fu Alexander Rossi, con corse con la Manor nel 2015: “L’America può contare su due gare in campionato e se Michael riuscirà a entrare in Formula 1 porterà un pilota statunitense, se non due. Altrimenti non so in quale altro modo potremmo riuscire ad avere nella massima serie automobilistica un pilota con passaporto americano“.