alpha tauri honda 2020

Credits: Scuderia Alpha Tauri Press Area

I tempi invernali di Gasly e Kvyat non fanno gridare al miracolo, ma la consistenza dei passi avanti sul fronte power unit lascia ben sperare la squadra di Franz Tost

Con 769 giri totalizzati sul Circuit de Catalunya senza riscontrare problemi di sorta, l’Alpha Tauri ha battezzato il 2020 con buone prospettive. I tempi sul giro non fanno gridare al miracolo, dal momento che i due alfieri Daniil Kvyat e Pierre Gasly sono fuori dalla top 10 dei crono combinati dei sei giorni di test, ma giunto al terzo anno di partnership con la Honda, il team di Faenza dispone di una base solida da cui partire. L’obiettivo, piuttosto ambizioso, consiste nel confermare o migliorare la sesta piazza ottenuta nel 2019, che è stata però anche frutto di due podi inaspettati maturati in situazioni convulse (Kvyat sotto la pioggia di Hockenheim e Gasly nel caos di Interlagos). È innegabile però che i passi avanti del motore nipponico non faranno che beneficiare alle nuova AT01, che è già stata promossa dai suoi piloti durante i collaudi invernali.

TOST ENTUSIASTA

La collaborazione iniziata con Honda nel 2018 sta portando a decisi passi avanti, secondo il team principal Franz Tost: “Siamo arrivati a tre anni insieme al nostro partner motoristico e possiamo apprezzare tutti i frutti di questo lavoro. La power unit è integrata molto bene nella monoposto e questo rappresenta un progresso rispetto allo scorso anno. Tutto è ottimizzato nel nuovo motore, per ottenere un migliore centro di gravità e una distribuzione dei pesi efficiente. Direi che le novità si riverbereranno sull’affidabilità e sulla performance.

Anche il direttore tecnico Jody Eggington ha lodato l’approccio del motorista giapponese: “Hanno adattato la power unit alle esigenze della nostra macchina in termini di spazi. Chiaramente, alla Honda conoscono le nostre esigenze e hanno fatto di tutto per rispettare le richieste che abbiamo avanzato circa il posizionamento della power unit e la sua integrazione nel corpo vettura. Quando accumuli una certa esperienza, comprendi meglio la filosofia progettuale del motorista con cui lavori, e questo mette le basi per una certa continuità. Quindi possiamo spingerci oltre di anno in anno”.