Credits: Scuderia Ferrari, press area
Fernando Alonso, alla veneranda età di 41 anni, affronta una nuova avventura e va in Aston Martin, lo spagnolo spera che questo trasferimento non rientri nella lista di errori compiuto dal nativo di Oviedo. Infatti Alonso, nonostante sia una leggenda della F1, durante la sua ventennale carriera ha compiuto delle scelte, certamente, discutibili. Se i primi anni in Renault e il periodo in Ferrari sono stati i migliori anni dello spagnolo, non si può dire lo stesso degli anni in McLaren o del ritorno nella scuderia francese nel biennio 2008/2009. Ma perché si parla di maledizione?
Nel GP d’Italia 2006 il pilota di punta della Ferrari, Michael Schumacher, annuncia il proprio ritiro a fine stagione con la Rossa che annuncia il pilota della McLaren-Mercedes, Kimi Raikkonen, come nuovo pilota per il 2007. La McLaren, vista la perdita del loro pilota, decise di ingaggiare due nuovi piloti: Fernando Alonso, campione del mondo 2005 e 2006, e il campione GP2 Lewis Hamilton.
Lo spagnolo, dopo un ottimo inizio nella scuderia di Woking, si trovò coinvolto in una sorta di “guerra civile” con Ron Dennis, il Team Principal della McLaren all’epoca, a causa del fatto che Alonso riteneva che l’inglese favorisse e agevolasse il giovane Hamilton. Il punto di rottura tra i due piloti avvenne in Ungheria, quando lo spagnolo ritardò la sua partenza dalla piazzola dei box, impedendo a Hamilton di completare le qualifiche e tentare di ottenere la pole position. Il campionato si concluse con Raikkonen che divenne campione del mondo, compiendo un’incredibile rimonta, all’ultima gara. Nella stagione successiva, la McLaren vinse il campionato piloti all’ultima curva, senza la presenza di Alonso.
Il ritorno in Renault
Alla fine del 2007, come un fulmine a ciel sereno, la Renault annunciò il ritorno di Alonso per i campionati del 2008 e del 2009. La scuderia francese, dopo il deludente campionato del 2007, ingaggiò lo spagnolo nel tentativo di ritornare ai fasti del biennio 2005 e 2006. Tuttavia, la stagione si rivelò deludente per Alonso, con il suo compagno di squadra che, ad eccezione del secondo posto nel GP di Germania, faticava a conquistare punti. Alonso riuscì comunque a ottenere vittorie a Singapore, grazie allo scandalo del Crash-Gate, e a Suzuka. La stagione 2009 sia per lo spagnolo che per la Renault, così come per tutti i top team, si rivelò deludente. La scuderia francese si classificò all’ottavo posto nel campionato costruttori, mentre lo spagnolo faticò ad ottenere punti.
Alla fine del 2009, due scuderie cercarono di ingaggiare Alonso: la Red Bull e la Ferrari. Lo spagnolo decise di unirsi alla scuderia del cavallino rampante e, con il senno di poi, si può affermare che questa sia stata la sua scelta più discutibile in carriera, poiché la Red Bull dominò la F1 dal 2010 al 2013. Durante i suoi 5 anni alla Ferrari, Alonso dimostrò tutta la sua forza e bravura, sfiorando il titolo in due occasioni, nel 2010 e nel 2012, perdendolo all’ultima gara in entrambi i casi a favore di Vettel. Lo spagnolo riuscì a vincere e a conquistare il cuore dei tifosi della Rossa. Tuttavia, a fine 2014, dopo una stagione deludente, decise di lasciare la Ferrari per fare ritorno alla McLaren.
Il ritorno di Alonso in McLaren è stato un vero e proprio fallimento. Nei quattro anni trascorsi nella scuderia di Woking, si ricorda più dei suoi commenti polemici via radio contro i motori Honda, famoso è il suo “GP2 engine“, piuttosto che dei risultati ottenuti. Il 2015 è stato il suo anno peggiore in carriera, infatti in quella stagione ha collezionato solo 11 punti. La McLaren, per soddisfare il suo pilota, ha cambiato fornitore di motori nel 2017, passando alla Renault. Durante il suo periodo in McLaren, Alonso non è mai riuscito ad andare oltre il quinto posto in una gara. Fernando si è “ritirato” alla fine del 2018, per poi fare il suo ritorno nel 2021 con l’Alpine.
Gli errori commessi da Alonso sono stati molteplici: il conflitto con Ron Dennis, l’abbandono della McLaren alla fine del 2007, la preferenza per la Ferrari anziché la Red Bull e il ritorno in una McLaren in crisi. Tuttavia, se non avesse fatto queste scelte, non avremmo mai assistito al suo straordinario campionato del 2012 né ai duelli intensi del 2007 con Hamilton. Piuttosto che parlare di maledizione, si potrebbe dire che ha fatto delle scelte sbagliate nei momenti sbagliati. L’Aston Martin sarà la scelta giusta?