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La stagione 2023 di AlphaTauri può essere riassunta solo in un modo: bene, ma non benissimo. Bene perché, per una manciata di punti, sono riusciti a evitare il penultimo posto in classifica, dove erano miseramente arrivati lo scorso anno. Di certo non benissimo, perché sono ancora lontani dal ritornare quella forza di centrocampo a cui ci eravamo un po’ abituati negli scorsi anni.
La stagione comincia con un cambiamento significativo: dopo sei stagioni (senza considerare la parentesi Red Bull) Pierre Gasly lascia la scuderia di Faenza. Al suo posto viene ingaggiato Nick De Vries, vincitore del mondiale di Formula E 2021. L’olandese si era distinto lo scorso anno a Monza, quando era stato chiamato a sostituire Alexander Albon in Williams, classificandosi nono alla sua prima gara in Formula 1 e venendo eletto così pilota del giorno.
Nonostante le alte aspettative, però, De Vries fatica a entrare in simbiosi con la sua vettura. Nelle sue prime gare in AlphaTauri del 2023 non conquista neanche un punto, finendo spesso ai piedi della classifica. Fa ben sperare, invece, Yuki Tsunoda. Dopo le prime due gare in cui, classificandosi undicesimo, aveva mancato per poco la zona punti, i primi risultati arrivano in Australia e a Baku. Dove ha finito la gara in decima posizione per due volte consecutive.
A partire dal Gran Premio di Miami, per AlphaTauri inizia un digiuno lungo ben sette gare. Mentre continuano a deludere le prestazioni di De Vries, anche per Tsunoda iniziano le difficoltà. Un momento di forte crisi per AlphaTauri, che porterà alla decisione di esonerare De Vries e di chiamare al suo posto Daniel Ricciardo, rimasto senza sedile per la stagione 2023.
Il pilota australiano torna in Formula 1 in occasione del Gran Premio d’Ungheria, senza ottenere punti ma ci si avvicina, tredicesimo a tagliare il traguardo. Nell’appuntamento successivo, in Belgio, tornando anche i punti a Faenza: ancora una volta il punticino del decimo posto, ancora una volta conquistato da Yuki Tsunoda.
I problemi per AlphaTauri nel 2023, però, non finiscono qui. Durante il fine settimana del Gran Premio d’Olanda, Ricciardo si infortuna durante le prove libere. Viene dunque sostituito dal giovane Liam Lawson, che stupisce tutti per la velocità di adattamento alla nuova vettura e per gli ottimi risultati ottenuti. Nelle cinque gare disputate non è mai sceso al di sotto della top 15 (a eccezione della gara in Qatar, terminata al diciassettesimo posto), ed è riuscito anche a portare punti alla scuderia. Ottenendo la miglior prestazione per AlphaTauri fino a quel momento, con il nono posto a Singapore.
Ad Austin ritorna Ricciardo, e ritornano anche i punti, grazie all’ottavo posto di Tsunoda. Ma il miglior risultato stagionale per AlphaTauri nel 2023 viene portato a casa da Ricciardo, nella gara successiva in Messico, conclusa al settimo posto. Viene così inaugurata una bella striscia consecutiva di risultati a punti, mai però con entrambe le monoposto. Il team di Faenza finirà a punti altre due volte prima della fine della stagione, saltando soltanto l’appuntamento a Las Vegas.
Un campionato iniziato nel peggiore dei modi (soltanto tre punti nelle prime quattordici gare), soprattutto dalla scuderia sorella della vincitrice del titolo mondiale. E da un team che è sempre riuscito a rimanere lontano dalle ultime posizioni. Tuttavia, la ripresa della ultima metà della stagione ha consentito loro di scalzare Haas e Alfa Romeo, e di terminare in ottava posizione. Meglio dello scorso anno (soltanto noni), ma con un totale inferiore di punti (25 di quest’anno contro i 35 del 2022).
Più delle prestazioni in sé della vettura, a lasciare il segno quest’anno sono stati soprattutto i piloti. A eccezione della deludente parentesi di De Vries, non possiamo considerare troppo negativamente i risultati degli altri tre. Tsunoda ha dimostrato la sua costanza, in un anno che, sebbene povero di risultati, potrà essere stato costruttivo per il futuro, utile per esercitare la maturità del pilota più esperto (maturità che, sappiamo bene, non era per nulla una caratteristica dello Tsunoda delle prime stagioni).
Lo sfortunato incidente di Ricciardo ha poi permesso di vedere in pista un talentuosissimo giovane pilota, Liam Lawson. Un ragazzo che i team di Formula 1 non devono assolutamente lasciarsi scappare. Alla vigilia di una stagione, quella del 2024, in cui in griglia non vedremo neanche un nuovo giovane volto, è bene ricordare che dietro le quinte si nascondono astri nascenti che, per vari motivi, spesso non hanno il giusto spazio per crescere.
E poi non è possibile dimenticare il ritorno di Ricciardo. Un pilota che è entrato nel cuore degli appassionati, sia per il suo talento che per la simpatia, la cui mancanza in griglia era parecchio sentita. Il suo ritorno in Formula 1, e il suo miglior risultato in pista coinciso con il miglior risultato dell’anno della scuderia hanno sicuramente avuto il sapore di un piccola riscatto. Nonostante ciò, bisogna ammettere che c’è sicuramente da lavorare a Faenza, per sganciarsi dagli ultimi posti della classifica e tornare a lottare per risultati più appetibili.