Credits: Mercedes AMG Petronas, Press Area
Nonostante fosse ormai solo questione di tempo prima che Lewis Hamilton raggiungesse l’ennesimo obiettivo in carriera, nemmeno lui poteva immaginarsi come sarebbe effettivamente stato divenire l’unico autore di 100 vittorie all’attivo. In effetti, si tratta di numeri da capogiro, traguardi che ti lasciano un attimo spiazzato, interdetto. Ma, nonostante le combinazioni vincenti siano di fatto infinite, della serie “Mai dire mai”, qualcosa ha fin da subito fatto ben sperare per il giovane Lewis, che nel 2007 ha fatto il suo debutto in Formula 1 con McLaren, al fianco di un certo Fernando Alonso, già all’epoca bicampione del mondo.
Il suo talento cristallino e la sua guida aggressiva lasciavano intravedere un futuro più che radioso; a maggior ragione se, al primo anno alla guida di una monoposto della massima serie del Motorsport su quattro ruote, dimostri di poter stare tranquillamente al passo del tuo compagno di squadra che di strada più di te ne ha percorsa.
Lo sa più che bene Norbert Haug, ex Vicepresidente di Mercedes Motorsport, che ricorda come fosse ieri la rivalità tra Alonso e Hamilton: “Fernando Alonso è stato l’esempio migliore. Non riusciva proprio a immaginare un debuttante andare veloce come un due volte campione del mondo. Ma con Lewis, all’epoca è stato così“, ha commentato a Servus TV, “Dieci anni fa, nessuno avrebbe pensato che qualcuno avrebbe raggiunto e battuto il record di Michael Schumacher. Lewis ha ottenuto le sue 100 vittorie in 15 anni, in 281 gare. In media, ha vinto quasi una gara su tre. Sebbene abbia spesso avuto la macchina migliore, è qualcosa di davvero notevole“.
Come riporta Soymotor.com, secondo Haug, uno dei fattori più importanti per vincere è la fiducia in se stessi. Tra gli esempi migliori, lo stesso Lewis Hamilton e Max Verstappen: “Questi ragazzi credono fortemente in se stessi. Se un pilota dubita di se stesso, allora ci sono opportunità immediate per gli altri. I migliori piloti come Hamilton e Verstappen nel 2021 hanno questa assoluta fiducia, pensano ‘Nessuno può battermi’. Il pilota è un enorme fattore motivante. In questo momento, lo stiamo vedendo anche alla McLaren; ci deve essere una perfetta interazione tra il pilota e il team“, ha poi concluso.