Sparare contro Fernando Alonso è diventato praticamente lo sport nazionale, quello preferito da coloro i quali si professano ferraristi, amanti della Scuderia. Facciamo una piccola premessa: un conto è essere tifosi del team, a prescindere dal pilota, un conto è trasformare il pilota, che fino a pochi mesi fa si sosteneva, da angelo a diavolo, quello che ha tenuto a galla la baracca nelle ultime cinque stagioni. Primo lo hanno accusato di volere la vettura d’altri, come se stesse infrangendo un comandamento, poi di aver dato dei geni/scemi ai suoi uomini a Monza. A distanza di oltre un anno torna a far discutere il team radio della discordia.
Sono da poco iniziate le qualifiche del Gran Premio del Brasile quando, in occasione del primo giro in pista della Q1 lo spagnolo si lamenta via radio col team per averlo mandato in pista con le batterie praticamente scariche, obbligando il pilota di Oviedo ad attendere un po’ di tempo, per recuperare l’energia, prima di lanciarsi. «Ahi ahi ahi. Perché? Ma perché devo iniziare le qualifiche con le batterie scariche? Come è possibile una cosa del genere?», ha tuonato l’iberico. E qui scoppia la polemica: ferraristi contro alonsisti, la stessa storia degli ultimi anni, perché, finché le cose vanno bene si va tutti d’accordo ma appena le cose iniziano a girare non per il verso giusto, i problemi insorgono. Sparare contro Alonso, ormai è come farlo contro la Croce Rossa, e con appena due appuntamenti mondiali alla fine del mondiale, si spera che eventi come questo, possano non accadere più.
