Credits: @JeanEricVergne Twitter
Se c’è un anno che ha segnato il crocevia della carriera di Jean Eric Vergne, quello è stato il 2013. Il pilota francese era in lotta con Daniel Ricciardo per un sedile alla Red Bull e perse il ‘ballottaggio’ a estate inoltrata, quando la scuderia di Milton Keynes decise di promuovere l’australiano. Vergne fu così condannato a un altro anno di purgatorio in Toro Rosso, lasciando poi la massima serie nel 2015 per legarsi alla Formula E, di cui ha preso parte a ogni campionato.
Dopo tre anni da outsider, nelle ultime due stagioni il pilota di Pontoise si è fregiato del titolo mondiale della serie full electric, in forza alla DS Techeetah. Una scelta, quella di trasferirsi in Formula E, di cui Vergne non è per nulla pentito, a giudicare dalle parole rilasciate in un video pubblicato dalla stessa Formula E, dove il francese ha ripercorso senza rimpianto i quattro anni trascorsi in Toro Rosso.
“Mi dicevano sempre cosa mangiare, cosa dire, quando praticare sport, quando andare a dormire; mi imponevano di non scherzare mai. Mi sentivo un robot e quando salivo in macchina non ero me stesso. Ciò che volevo era divertirmi: io sono fatto così. Non comprendo la ragione per cui avrei dovuto cambiare, anche se sono comunque orgoglioso di essere stato in Formula 1″ ha commentato Vergne.
Il pilota classe ’90 ha ricordato anche l’estate del 2014, che coincise con la comunicazione dalla Toro Rosso che non avrebbe proseguito l’anno seguente. Un duro colpo, che ha avuto ripercussioni anche economiche: “Ricordo che ero in vacanza con la famiglia. Era piena estate, quando chiamarono i vertici Red Bull per informarmi che non avrei continuato con loro nel 2015. Fu come una bomba. Tutti i miei sogni sfumarono”.
“A quel tempo non avevo denaro. Ho gestito molto stupidamente i soldi quando correvo in Formula 1. Quando sei là, ti senti un milionario e ti viene da spendere tutto senza curartene. La gente pensa che chi corre in Formula 1 sia ricchissimo, ma non è sempre così. Io avevo speso tutti i miei soldi quando fui licenziato” ha confessato l’alfiere della Techeetah.