Hanno poi fatto il loro esordio in Formula 1 i tre nordici esordienti del 2014: Kevin Magnussen, danese della McLaren, Marcus Ericsson, svedese della Caterham e Daniil Kvyat, russo in forza alla Toro Rosso.
Tutti i team hanno avuto problemi di vario genere, e nessuno ha logicamente cercato la prestazione. Ciò non toglie che certe osservazioni si possono fare sullo stato attuale delle varie scuderie. Elemento innovativo di maggior importanza è il cosiddetto power unit: scongelati e archiviati i propulsori V8, i piloti da questa stagione avranno a disposizione 5 power unit, ovvero unità composte da un motore (V6, 1,6 litri turbo) e da un sistema di recupero di energia detto Ers (Energy Recovery Sistem). Un aspetto che rende questo elemento ancor più decisivo è che essendoci un unico collettore di scarico centrale al retrotreno, le vetture sono ancor più
A trovare le maggiori difficoltà è stato a sorpresa proprio il team campione del mondo, la Red Bull-Renault. L’affidabilità è da sempre l’unico tallone d’Achille delle vetture anglo-austriache progettate da Adrian Newey, causa proprio le soluzioni aerodinamiche estreme che spesso sacrificano gli ingombri di certe componenti. Nella stagione 2012 gli alternatori Renault si surriscaldavano lasciando a piedi Vettel in diverse gare. A Jerez il campione del mondo e il nuovo arrivato, l’australiano Daniel Ricciardo, hanno totalizzato solamente 21 giri in 4 giorni. Il team ha addirittura deciso di abbandonare l’autodromo venerdì rinunciando alle ultime prove del pomeriggio. Red Bull a parte, le power unit Renault sono risultate comunque le più fragili.
Hanno sicuramente meno preoccupazioni Ferrari e Mercedes, le quali hanno avuto qualche incidente di percorso ma hanno
La classifica dei tempi aggregati stilata al termine delle 4 giornate:
1. Kevin Magnussen, McLaren, 1m 23.276s, 162 Giri
2. Felipe Massa, Williams, 1m 23.700s, 133 Giri
3. Lewis Hamilton, Mercedes, 1m 23.952s, 121 Giri
4. Jenson Button, McLaren, 1m 24.165s, 83 Giri
5. Kimi Raikkonen, Ferrari, 1m 24.812s, 78 Giri
6. Valtteri Bottas, Williams, 1m 25.344s, 42 Giri
7. Fernando Alonso, Ferrari, 1m 25.495s, 173 Giri
8. Nico Rosberg, Mercedes, 1m 25.588s, 188 Giri
9. Nico Hulkenberg, Force India, 1m 26.096s, 17 Giri
10. Sergio Perez, Force India, 1m 28.376s, 48 Giri
11. Daniel Juncadella, Force India, 1m 29.457s, 81 Giri
12. Jean-Eric Vergne, Toro Rosso, 1m 29.915s, 45 Giri
13. Adrian Sutil, Sauber, 1m 30.161s, 103 Giri
14. Jules Bianchi, Marussia, 1m 32.222s, 25 Giri
15. Esteban Gutierrez, Sauber, 1m 33.270s, 6 Giri
16. Marcus Ericsson, Caterham, 1m 37.975s, 12 Giri
17. Sebastian Vettel, Red Bull, 1m 38.320s, 11 Giri
18. Kamui Kobayashi, Caterham, 1m 43.193s, 54 Giri
19. Daniil Kvyat, Toro Rosso, 1m 44.016s, 9 Giri
20. Daniel Ricciardo, Red Bull, 1m 45.374s, 10 Giri
21. Robin Frijns, Caterham, Senza tempo, 10 Giri
22. Max Chilton, Marussia, Senza tempo, 5 Giri
Giri totali percorsi dalle scuderie:
1. Mercedes, 309
2. Ferrari, 251
3. McLaren (Mercedes), 245
4. Williams (Mercedes), 175
5. Sauber (Ferrari), 163
6. Force India (Mercedes), 146
7. Caterham (Renault), 76
8. Toro Rosso (Renault), 54
9. Marussia (Ferrari), 30
10. Red Bull (Renault), 21
Giri totali percorsi dai motori (power unit):
1. Mercedes, 875 (4 squadre)
2. Ferrari, 444 (3 squadre)
3. Renault, 151 (3 squadre – Lotus assente)
Francesco Bagini
formula.francesco@tiscali.it