Inizia nel peggiore dei modi il rientro in Formula 1 del binomio McLaren-Honda, che ha fatto sognare intere generazioni. La monoposto di Woking, equipaggiata con la Power Unit Honda V6 Turbo ibrida e guidata dal giovane Stoffel Vandoorne, non è riuscita a compiere nemmeno un giro per problemi di natura elettronica, probabilmente al sistema dell’ERS, che hanno costretto la Mp4-29H 1×1 a restare ferma nel box. «Stiamo analizzando con molta attenzione quello che è successo questa mattina perché nel peggiore dei casi si potrebbe anche danneggiare la centralina ECU o altre cose del genere, ecco perché vogliamo essere molto sicuri», ha raccontato Eric Boullier.
Gli inglesi e i giapponesi si sono nascosti dietro ai pannelli che impediscono la visione dei lavori dalla pit-lane per lavorare con maggiore tranquillità. La sessione pomeridiana di test sul tracciato di Yas Marina è scattata alle ore 11.00 (italiana) e come ha spiegato il Racing Director della McLaren in conferenza stampa, i primi stint in pista della monoposto britannica saranno molto brevi e andranno da un minimo di 3 a un massimo di 10 giri: «Dobbiamo prenderci cura di ogni parte che compone il nuovo motore, con un occhio di riguardo all’affidabilità. Poi scenderemo in pista cercando di stressare gradualmente il motore. Solo più avanti sarà il momento di parlare di tempi sul giro, questo non è il momento», ha concluso.
Il grande debutto della McLaren-Honda è avvenuto poco dopo le 15 locali, quando Vandoorne, alla prima uscita pubblica della McLaren con il propulsore giapponese, è riuscito a prendere la via della pista. Il belga, che ha completato solamente un giro di installazione, ha spento il motore ancora prima di raggiungere la sua piazzola di fermata.