L’autodromo di Monza vivrà un anno duro: la gara non compare nel calendario ufficiale Superbike per il 2014 ed è uscito anche dal calendario del mondiale Turismo, scalzato dalla gara francese di Le Castellet.
Tra le primi, che si sono schierati a favore della valorizzazione dell’impianto, sono scesi in campo alcuni politici locali che hanno pubblicamente richiesto alla Regione Lombardia di programmare un progetto triennale per «la manutenzione e riqualificazione del Parco di Monza e le disposizioni speciali per lo svolgimento del Gran premio d’Italia». Lo scopo è uno: chiudere le vie di fuga e sigillare lo storico binomio Monza-Formula 1 oltre il 2016, anno in cui scade l’attuale contratto con il circus del plenipotenziario Bernie Ecclestone. E i primi passi in avanti si sono visti: «Il progetto di riqualificazione è sul tavolo del presidente della Regione già da qualche mese e prevede interventi alla pista e alle strutture in punti che sono stati identificati e che potrebbero anche non richiedere moltissimo tempo per l’esecuzione per un valore complessivo di 80 milioni di euro – ha spiegato Sticchi Damiani – La scommessa è arrivare a concludere la riqualificazione in tempo per il maggio 2015 quando inizierà l’Expo. Roberto Maroni in prima persona, ha dimostrato grande interesse per il progetto e ciò ci incoraggia però ancora non sappiamo se la Regione Lombardia vorrà investire decine di milioni sull’Autodromo di Monza».
Monza è ancora in bilico probabilmente per questioni di politica interna: l’obiettivo dell’Automobile Club d’Italia è di acquisire una parte delle quote della Sias, stessa cosa desidererebbe fare la Regione Lombardia, prima di investire cifre importanti sull’Autodromo. Carlo Edoardo Valli non può fare altro se non che dare stabilità ai vertici del circuito per affrontare la questione nel modo migliore: «Cercherò di confermare, almeno fino alla prossima estate, l’attuale direttore Alfredo Scala, dandogli maggiori poteri, e Federico Bendinelli per la gestione dei rapporti con la FIA e con Ecclestone».