La F14T è stata studiata e progettata nell’arco di due anni: partito sotto la direzione di Pat Fry e affiancato dal mese di settembre da James Allison, il progetto porta anche la collaborazione tra Nikolas Tombazis, capo progettista, Fabio Montecchi, vice del greco, con la consulenza di Rory Byrne, genio dell’era Schumacher. «Nella struttura, quindi, tante cose sono diverse: sono stati fatti degli investimenti importanti che hanno riguardato la ristrutturazione delle galleria del vento e degli strumenti di simulazione. Questo vuol dire che abbiamo l’opportunità di lavorare in modo diverso. Ecco perché mi aspetto un risultato importante, dal momento che non possiamo certo dire che ci mancano le risorse! Per vincere bisogna essere al top in ogni settore. Pertanto dovremo mantenere quei valori portanti che abbiamo confermato in questo anni: oltre alla bravura a livello di strategia, ricordo la velocità ai pit stop».
Il debutto della Rossa sarà un affare di Kimi Raikkonen, tornato in Ferrari dopo quattro stagioni trascorse tra mondiale rally e Lotus, mentre Fernando Alonso prenderà il volante nei due giorni di chiusura della sessione. L’imperativo è uno: vincere. «Conterà tantissimo l’efficienza delle vetture nel risultato finale, visto che bisognerà fare i conti con il risparmio di benzina. Quindi ci sono degli elementi in più per chi ha gli strumenti e le persone migliori per emergere. Penso che abbiamo messo in piedi un’organizzazione adatta per sperare di portare a casa un risultato ambito che ci manca da diverso tempo». E per arrivare a certi obiettivi è necessario tenere i nervi saldi: «L’errore che non dobbiamo commettere all’inizio è di cedere alle pressioni che saranno tante. Dobbiamo evitare di farci prendere dal panico se, come è facile aspettarsi, nelle prime giornate di test ci saranno delle difficoltà da affrontare. Sono problemi che avranno tutti, per cui sarà importante tenere il sangue freddo: l’unico errore che non si potranno permettere i miei uomini sarà di lasciarsi trasportare dall’emotività».