Credit: @WilliamsRacing Twitter
Tra i vari rookie che in questa stagione si sono affacciati alla Formula 1, probabilmente George Russell è quello che ha faticato di più. Un avvio di stagione sicuramente frustrante per l’inglese, costantemente relegato alle ultime posizioni, mentre Albon e Norris, ampiamente battuti nel 2018 in Formula 2, sempre a lottare per la top ten. Ma al di là di questo sono stati anche altri i problemi del giovane inglese.
Russell, infatti, nella prima parte dell’anno ha cercato in tutti i modi di mettersi a servizio del team pur di rendere tutti sereni. “Nelle mie prime gare volevo fare tutto il necessario per rendere tutti felici“, ha detto il giovane inglese, “Qualunque cosa ci fosse da fare, ero pronto e disposto a farla. Poi mi sono reso conto che è molto dispendioso in termini di tempo e di energia”.
“Mi sono reso conto che non ero più completamente concentrato sulla guida che è la cosa principale. Noi siamo qui per correre, è quella la nostra priorità. Tutto quel che c’è di contorno è inevitabile, ma se danneggia il tuo stato mentale e fisico, prima di una sessione di prova o di qualifica, è un problema.”
Nonostante la stagione per la Williams sia stata assolutamente negativa, George Russell è convinto di aver fatto un buon lavoro, fornendo buone prestazioni e imparando molto. Analizzando i dati non si possono certo confutare le impressioni del giovane prodotto del vivaio Mercedes, peccato non abbia potuto mostrare tutto il suo valore lottando per posizioni di rilievo.
“Come pilota, sei consapevole se stai facendo un buon lavoro oppure no”, ha proseguito Russell. “Hai la sensazione dentro che tutto funzioni bene, lo sai e basta. Indipendentemente dal risultato, o sei soddisfatto o no, e lo so giudicando la prestazione autonomamente”.
Noi possiamo solo sperare che la Williams torni ad un buon livello di competitività, cosi da poter dire qualcosa in più su questo giovane ragazzo, perchè di Albon e Norris ne abbiamo parlato anche troppo.