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Prendono sempre più piede le voci relative all’addio alla F1 di Ross Brawn, attuale amministratore delegato. All’età di 67 anni, l’ingegnere britannico annuncia di fare un passo indietro e di volersi dedicare maggiormente alla famiglia. Una carriera lunga e piena quella dell’indimenticabile volto della Ferrari all’epoca di Michael Schumacher: Brawn è stato direttore tecnico di Benetton e Ferrari, come capo di Honda, ed è stato il principale artefice del miracolo di Brawn GP. Infatti, ha persino ha guidato la sua squadra a un Campionato Costruttori e ha avuto un Campione del Mondo a Jenson Button. Infine, è stato anche capo della Mercedes quando questa acquistò la Brawn GP.
Proprio riguardo alla sua carriera e alla situazione attuale, Brawn ha dichiarato: “Ci sono stati diversi periodi, diverse sfide. Ho fatto parte di un team, poi ho avuto il mio team e alla fine ho lavorato per un altro. Lavorare per una squadra o dirigere la propria implica una grande responsabilità ed è incredibilmente intenso. Oggi non potrei più farlo”. Nel 2014 Brawn aveva annunciato un primo ritiro, ma otto anni dopo crede che sia il momento perfetto per allontanarsi di nuovo dalla F1.
L’odierna situazione in cui grava il mondo intero non ha sicuramente giovato alla scelta di Brawn. La pandemia di Covid-19 e l’invasione russa dell’Ucraina hanno reso il mondo ancora più ostile e il britannico ne è consapevole. Proprio per questo motivo ha ritenuto più giusto ritirarsi da questo ruolo così importante e pieno di responsabilità per dedicarsi maggiormente alla sua famiglia, nel suo giardino e a pescare. “La vita è più una questione di sopravvivenza. A causa della pandemia di coronavirus e della guerra in Ucraina, non è così facile per tutti“, ha confessato Brawn in un’intervista al canale televisivo tedesco Sport 1.
Ciò non significa che abbandonerà del tutto la Formula 1, ma intende assumere un ruolo più di consulente che di dirigente dal lunedì alla domenica. Difatti, ha poi aggiunto: “Voglio dimettermi in una certa maniera, mettiamola così. Continuerò a essere disponibile con le mie competenze, ma non sarò più responsabile ogni giorno di una branca della F1″. Anche nel 2014 il buon Ross aveva detto di andarsene, ma poi è ritornato. Sarà così anche questa volta? Lo rivedremo?