Credits: Red Bull press area
Max Verstappen è scivolato a -80 punti dal leader del campionato Lewis Hamilton, in seguito al doppio ritiro patito a Monza e al Mugello. In ambedue i casi, a tarpare le ali alla RB16 è stata la mancanza di affidabilità della power unit Honda. A questo punto, pure il secondo posto di Verstappen è svanito e, di questo passo, sarà dura per il pilota olandese andarlo a riacciuffare. L’occasione per il riscatto si presenta in terra di Russia, vero e proprio feudo Mercedes, che qui ha sempre trionfato dal 2014, ossia dall’anno in cui Sochi ha fatto il suo ingresso nel calendario iridato. In particolare, il percorso russo – caratterizzato da numerose curve a 90° – arride a Hamilton, che qui ha trionfato ben quattro volte. La statistica premia dunque la Mercedes, tanto per cambiare, ma l’osservata speciale sarà la Red Bull di Verstappen, alla ricerca del podio dopo le fallimentari performance italiane.
“Una settimana di pausa ha fatto bene a tutto il team – commenta Max alla vigilia di Sochi – È stato frustrante non completare nemmeno un giro al Mugello, perché c’era l’opportunità di ottenere qualcosa di più che un podio. Come team abbiamo fatto dei passi avanti, e il podio di Alex lo dimostra, per cui mi dispiace che da parte nostra la fortuna non ci abbia aiutato. Credo che siamo più forti e di certo non molleremo in vista delle prossime gare. Con il team ci siamo seduti e abbiamo analizzato i recenti problemi: siamo pronti per tornare più competitivi. Sochi non è a nostro favore: è un circuito particolare, con tante curve a 90° e un lungo rettifilo. Superare è difficile, ma speriamo di non doverlo fare domenica”.
Galvanizzato Albon, che arriva in Russia fresco del primo podio in carriera: “La pausa ci ha fatto bene, dopo una tripletta estenuante. Al Mugello abbiamo fatto dei passi avanti, su un tracciato a noi favorevole dove sapevamo di poter andare bene. Anche le prossime piste sono ad alto carico, per cui ci aspettiamo di continuare su questo passo. Monza, invece, era stata una sofferenza, ma là c’erano state condizioni particolari in gara. Sochi non è il nostro preferito, ma voglio non partire sconfitto. Questa stagione ci ha insegnato che nulla è decretato prima di iniziare. Certo preferisco altri circuiti rispetto a quello russo, ma è comunque un tracciato unico, particolare. Avendo molte curve simili, se trovi il modo di andare forte in una, sei veloce anche nelle altre”.